Il Teatro antico di Neapolis si apre alla città
Il teatro fu costruito del I secolo a.C. e fu una delle glorie di Neapolis, molto famoso ed apprezzato dagli imperatori Ottaviano Augusto e Claudio, mentre Tacito riporta negli Annales che spesso Nerone amava cantare su quel proscenio, circostanza che con Svetonio poi, nel De Vita Cesarum, si arricchisce di dettagli come lo stesso debutto dell’imperatore che avviene proprio a Napoli, nonostante che un violento terremoto che fu interpretato, da lui naturalmente, come apprezzamento diretto degli dei, costringendo il pubblico a rimanere ad ascoltarlo. E proprio l’abitudine al movimento tellurico ci fa scoprire le conoscenze architettoniche romane: stabilendo che l’onda sismica veniva trasmessa diagonalmente, il teatro fu costruito con due tecniche murarie differenti, il reticolato e il laterizio per gestire il movimento.
Il disvelamento ha portato alla luce la media cavea ed è visibile un tratto della ima cavea, la parte inferiore. La somma cavea, invece, i gradini più in alto, è ormai perduta. Dal 1500 in poi il teatro è stato inglobato negli isolati, venendo parzialmente distrutto. Ma le fondazioni poggiarono proprio sulle strutture del teatro preservandone così gran parte. Il restauro è partito nel 2003, grazie al grande progetto UNESCO per il Centro Storico di Napoli, ed ha fatto emergere una grande porzione della cavea, evidenziando una capienza simile ai teatri medio grandi della Campania, in grado di accogliere cinque – seimila spettatori. La visita si snoda fra gli ambulacri e i vomitoria che conducono all’ingresso della scena e sugli spalti, con preziosità da ammirare fra l’architettura, le strutture e i dettagli. Dal 21 settembre sarà possibile prenotare per i prossimi turni delle visite attraverso il link culturacomunedinapoli.eventibrite.com per partecipare ad una esperienza che consente anche di visitare il cantiere con un percorso nel quale ammirare le strutture e la storia del complesso. |
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