Giacomo o Jacopo: Napoli e Pistoia unite in nome del Santo
«Questa mostra è stata concepita con questo particolare allestimento, anche per fare in modo che i due altari, l’altare di San Giacomo riprodotto in foto, e l’altare maggiore della Basilica, potessero dialogare. Quest’ultimo è importantissimo perché è un’opera di scultura finissima realizzata da Domenico Antonio Vaccaro nel XVIII secolo. [Ilaria Moscato. Presidente associazione Sualma] Le fotografie sono state realizzate con una tecnica che consente di apprezzare da vicino i dettagli dell’opera. «Avvicinandosi in maniera forte al soggetto si arriva a delle chiavi di lettura diverse, moderne e più forti L’occhio nostro è molto distratto in questo periodo: siamo condizionati da tante immagini che ci vengono dai social network, queste invece sono immagini che fanno fermare il visitatore per far comprendere la forza del lavoro di orafi così importanti che hanno costruito un’opera d’arte, che non era fatta per chi la vedeva, ma forse per un qualcosa di più che era il divino stesso». [Nicolò Begliomini – Fotografo della mostra]
«È una mostra fotografica perché realizzata con questi pannelli extra large, con immagini ad altissima risoluzione. Uno dei pannelli, quello principale, riproduce in scala reale l’altare di S. Giacomo custodito, in originale, nella Cattedrale di S. Zeno a Pistoia. Poi ci sono tutta una seria di pannelli che sono dei particolari focus sull’altare argenteo». [Ilaria Moscato. Presidente associazione Sualma] Napoli e Pistoia sono così idealmente legate dal culto dell’apostolo Giacomo Maggiore, o Jacopo, nella variante più vicina al latino, patrono della città toscana, ed anche nella variante iberica, Jago, patrono di Spagna e di Galizia. La città gallega Santiago de Compostela ha ospitato per prima la mostra. «Napoli e Pistoia sono due città in qualche maniera gemellate: Pistoia custodisce una reliquia di S. Giacomo, un’apofisi del cranio (S. Giacomo fu decapitato) e Napoli ha questa Basilica a lui dedicata che fu fatta costruire dal viceré spagnolo Don Pedro de Toledo nel 1540. Questa è una mostra itinerante che è già stata ospitata a Roma nel Santuario della Scala Santa, a Pistoia nella Chiesa di S. Leone e nella Chiesta dell’Università di Santiago de Compostela». [Ilaria Moscato. Presidente associazione Sualma] Nella Basilica di S. Giacomo degli Spagnoli si trova anche il sontuoso monumento funebre di Pedro Alvarez de Toledo, viceré di Napoli fino alla metà del ‘500.
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