Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Il palazzo imperiale di Manduria e la sua antica cappella

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«E finalmente vi sta la Cappella del detto Palazzo, con porta d’ingresso preceduta da quattro scalini, coll’immagine del Crocefisso, e picciolo vacuo adiacente per uso di Sagrestia.» 1

Così venne descritta la cappella di Palazzo Imperiale nella perizia di Apprezzo del Feudo redatta dall’ing. Francesco Viti il 22 febbraio 1804. 

La cappella, da molto tempo adibita ad altri usi, spoglia dei suoi arredi e oggetto di varie modifiche, è ancora visibile nel prospetto nord del palazzo, al piano terra, all’attuale civico 9  di via Mercanti accanto all’antico Sedile (o Seggio) dell’Università di Manduria che, a sua volta, corrispondeva alla porzione ad angolo «tra levante e Settentrione» che, all’epoca, era costituito da una grande loggia ad arcate aperte, con balaustre di colonnine tornite di pietra, oggi murate.

Sul muro esterno della ex cappella sulla cornice della porta di ingresso è ancora leggibile, nonostante sia stata rimossa nel tempo la parte a rilievo sulla muratura, il crocifisso che la sormontava e di cui parla la perizia del Viti.2

Di essa sappiamo pure, attingendo ai dati del Catasto Onciario di Casalnuovo (Manduria) del 1756, che era intitolata a S. Francesco Saverio, il santo gesuita patrono delle missioni.3-4

 

La festa liturgica di questo santo ricorre il 3 dicembre e il suo culto, attestato in città dalla presenza di una grande tela nella Chiesa dell’Immacolata, probabilmente potrebbe essere stato introdotto dal padre gesuita Gabriele Mastrilli, la cui predicazione intorno all’anno 1621 a Manduria, dove avrebbe fondato varie confraternite laicali, è riportata dalla storiografia locale. 5

Un omonimo di questo religioso (forse un suo parente?), tale Marcello Mastrilli, sempre gesuita, vissuto in quegli anni, era stato un grande devoto del santo, dal quale sarebbe stato miracolosamente guarito, e si era prodigato per diffonderne ovunque la devozione.  In memoria di questa prodigiosa guarigione fu introdotta la particolare pratica devozionale della "novena della grazia", dedicata a San Francesco Saverio.6

Nella sacrestia dell’attuale Chiesa del Carmine di Manduria (originariamente chiesa del Collegio delle Scuole Pie) è conservata una bella tela, le cui dimensioni fanno pensare ad una pala d’altare, in cui è raffigurato un santo, prostrato in adorazione, nell'atto di ricevere il Bambino Gesù dalle mani della Madonna, circondata da angeli. Alcuni autori hanno proposto l’identificazione del personaggio con Sant’Ignazio di Loyola, gesuita e fondatore dell’ordine.7

Si ignora completamente la provenienza del dipinto, la cui sagoma non sembra compatibile con la forma delle cornici dell’unico altare che, nella stessa chiesa, è privo di tela (ossia, quello attualmente dedicato a San Biagio vescovo, un tempo alla Madonna di Caravaggio, il cui quadro è pure in sacrestia): il che fa supporre una sua provenienza esterna.

Sul lato sinistro della tela, in basso, è dipinto un grande stemma araldico, sormontato da una corona principesca, non colorato e quindi privo di “smalti”, che, come mi accingo a dire, può essere molto utile per datare l’opera, individuarne la possibile provenienza e per identificare il soggetto raffigurato.

Lo stemma, del tipo partito, reca le insegne araldiche delle famiglie Imperiali (il ramo del casato genovese, trapiantato in Puglia sin dal Cinquecento, feudatario di Casalnuovo-Manduria) e Grimaldi. Infatti, sul lato destro è facilmente identificabile l’arma degli Imperiali (che é d'argento al palo d'oro cucito, caricato di un'aquila di nero coronata d'oro, linguata di rosso) ciò sebbene, come ho anticipato, non siano stati riprodotti gli smalti. A sinistra invece figura lo scudo dei Grimaldi (la famiglia pure di origini genovesi, uno dei cui rami regna sul Principato di Monaco) che è fusato di argento e di rosso. 8

Lo stemma, che, quindi, indica la committenza, rappresenta l’unione matrimoniale delle due famiglie, unione che per gli Imperiali, feudatari di Manduria, vi è stata per ben due volte e, più precisamente, la prima, con le nozze tra Michele II, primo principe di Francavilla, e Brigida Grimaldi nel 1644, e, successivamente, nel 1677, con quelle tra il di lui figlio Andrea I, secondo principe di Francavilla (morto prematuramente nel 1678) e Pellina Grimaldi, sorella del principe di Monaco. 9-12

È molto probabile allora che la tela provenga da una proprietà degli Imperiale, presumibilmente dalla cappella di palazzo, mentre, a questo punto, l’immagine riprodotta dovrebbe essere l’apparizione della Vergine, con Gesù Bambino, a San Francesco Saverio i cui tratti somatici (capelli e barba corta scuri), le cui vesti (la cotta bianca riccamente ornata di trine, la stola) e altri attributi (il giglio) corrispondono a modelli iconografici ricorrenti in soggetti analoghi.

Potrebbe quindi trattarsi della pala d’altare della cappella, alla quale però, in considerazione dello stemma araldico riprodotto, si dovrebbe attribuire una datazione più antica dell’edificio sacro. Infatti il dipinto può essere ascritto ad un periodo compreso tra il 1644 anno delle nozze tra Michele Imperiali e Brigida Grimaldi (terminus post quem) e, al più tardi, il 1678, anno della morte di Andrea Imperiali (terminus ante quem), mentre la costruzione della cappella di San Francesco Saverio dovrebbe invece coincidere con quella del palazzo, avviata nel 1717 quando Michele III Imperiali, figlio di Andrea (e nipote di Michele II), commissionò la nuova residenza di famiglia. 

Per tali motivi si potrebbe pensare che la tela, proveniente da un analogo ambiente, forse dalla precedente residenza manduriana degli Imperiali (il c.d. “Palazzo vecchio”), sia stata poi riutilizzata collocandola nella cappella del nuovo palazzo. 13

Ciò sempre che non si voglia pensare ad un uso, proseguito nel tempo, dello stemma da parte della vedova di Andrea, Pellina Grimaldi (e quindi ad una sua committenza), anche dopo la scomparsa del marito e fino all’anno della sua morte, avvenuta nel 1724, all’età di settantuno anni.  In tal caso la datazione del dipinto verrebbe a collocarsi nello stesso periodo della costruzione della nuova dimora gentilizia.

 

Note

 

1. V. Basile, Gli Imperiale in Terra d’Otranto, appendice documentaria pag. 146, M. Congedo editore 2008.

2. Sui ruderi del castello medievale don Michele III Imperiali, principe di Francavilla e signore di Casalnuovo (come si chiamò Manduria dal medioevo fino al 1789), commissionò una nuova residenza feudale nel 1717, (così come riportato dall'iscrizione sul portale di accesso al piano nobile «Michael Imperialis A.D. MDCCXVII»), costruita poi a partire dal 1719, come elemento fondamentale di un importante piano di rinnovamento urbanistico della città secondo criteri squisitamente barocchi, perseguito mediante la creazione di nuovi assi prospettici rivolti a occidente, verso l'esterno della cinta muraria antica. (Fonte Wikipedia)

3. A. Pasanisi, Civiltà del Settecento a Manduria, Lacaita editore 1992.

4. Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares de Javier, comunemente noto con il nome italianizzato in Francesco Saverio (Javier, 7 aprile 1506 – Isola di Sancian, 3 dicembre 1552), è stato un gesuita e missionario spagnolo, proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV. Fu un pioniere della diffusione del cristianesimo in Asia. Nel 1927 la Chiesa cattolica lo ha proclamato Patrono delle missioni assieme a santa Teresa di Lisieux. La Chiesa cattolica ne celebra la festa liturgica il 3 dicembre e lo considera patrono delle missioni. Si usa celebrare in suo onore, a partire dal 4 marzo al 12 marzo (giorno della sua canonizzazione) una particolare novena detta "della grazia" perché legata alla prodigiosa guarigione avvenuta per intercessione del santo nel 1636 a beneficio di un giovane padre gesuita, Marcello Mastrilli, Provinciale del viceregno di Napoli, moribondo dopo un grave incidente. Per questo è venerato anche come grande taumaturgo specie in casi di difficile soluzione. (Fonte Wikipedia)

5. L. Tarentini, Manduria Sacra, ed. B.D’Errico, Manduria, 1899.

6. Marcello Francesco Mastrilli (Napoli 1603 – 17 ottobre 1637) è stato un missionario gesuita italiano martirizzato in Giappone sul monte Unzen durante lo shogunato Tokugawa, che bandì la cristianità nel 1614. Dopo aver navigato fino in Giappone per trovare ed eventualmente riconvertire il noto apostata Cristóvão Ferreira, che andò in Giappone e ivi rinunciò alla sua fede, fu arrestato non appena approdò. Dopo tre giorni di torture nella fossa di Nagasaki, fu decapitato. Antonio Maria Vassallo raffigurò nel 1664 la sua morte in un dipinto, Il martirio di San Marcello Mastrilli. Sensibile alle visioni, fu in particolare influenzato dalla visione del missionario gesuita san Francesco Saverio, che apparve due volte nel 1633 e gli predisse il suo martirio. A san Francesco Saverio sono stati attribuite le due miracolose guarigioni del Mastrilli (per incitarlo a intraprendere il lavoro missionario in Giappone) e dal momento che il racconto dell'evento si diffuse rapidamente in tutta Italia, fu stabilita la "novena della grazia" dedicata a San Francesco Saverio. Si pensa che la presenza di un cofanetto d'argento nella Basilica di Bom Jesus a Goa Velha, che ospita le reliquie del corpo di san Francesco Saverio, sia dovuta all'iniziativa di Mastrilli. (Fonte Wikipedia) 

7. M. Guastella, Iconografia Sacra a Manduria, Barbieri editore Manduria 2002, l’autore attribuisce il dipinto a Secondo La Veglia, pittore di origini piemontesi (da Asti) nato nel 1724 ca. attivo a Manduria sino al 1773.

8. Fusato: in araldica, attributo dello scudo e delle pezze caricati di fusi accollati in palo, di cui solitamente si blasona il numero; se i fusi sono accollati nel senso della banda o della sbarra si ha, rispettivamente, il f. in banda o il f. in sbarra; molto raro il f. in fascia. Dizionario Treccani.

9. Michele Imperiali, principe di Francavilla (1°), nato il 27 luglio 1623 a Francavilla Fontana, deceduto il 30 dicembre 1664 a Pegli, all'età di 41 anni, sposato il 17 maggio 1644 a Genova con Brigida Grimaldi.

10. Brigida Grimaldi nata nel 1626 a Genova deceduta a Francavilla Fontana figlia di Alessandro e di Silvia Lomellini, sposata con Michele Imperiali.

11. Andrea Imperiali, principe di Francavilla (2°), nato il 4 novembre 1647 a Francavilla Fontana, ivi deceduto il 25 novembre 1678 all'età di 31 anni, figlio di Michele e di Brigida Grimaldi. Sposato nel 1662 con Maria Pellina Ippolita Grimaldi, nata il 12 marzo 1651 a Monaco, deceduta il 24 febbraio 1724 a Genova, all'età di 72 anni

12. Maria Pellina Ippolita Grimaldi, nata il 12 marzo 1651 a Monaco, deceduta il 24 febbraio 1724 a Genova all'età di 72 anni, figlia di Ercole Grimaldi, marchese di Baux e di Maria Aurelia Spinola. Sposata con Andrea Imperiali, madre di Michele Imperiali, Principe di Francavilla (3°), sorella di Luigi I Grimaldi, 2° Principe di Monaco.

13. Nella perizia di “Apprezzo del Feudo” redatta dall’ing. Francesco Viti il 22 febbraio 1804 viene così indicata la vecchia residenza manduriana degli Imperiali, a loro pervenuta per donazione del canonico don Andrea De Donno: “Nella Piazza di Manduria vi sta un comprensorio di case detto il Palazzo vecchio, composto di due piani, cioè del pian terreno, ed appartamento superiore”. v. V. Basile, op. cit. p.147.

 

 

 

 

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