Un autografo di Mario Soldati
Nel 1967 morì Totò e Mario Soldati lo ricordò con queste parole. «Ai film di Totò si rideva. Si rideva con soddisfazione, con la convinzione di "ridere giusto" e da che cosa derivasse quella convinzione; quale verità morale fosse alla base della comicità di Totò, specialmente di questa sua ultima comicità, ferma e perfetta, non saprei dire. Bisognerebbe pensarci a lungo, è probabile però che la molla più potente di questa comicità fosse un assoluto non conformismo. Appena vedevamo il volto di Totò sentivamo subito che lui aveva fatto piazza pulita di tutte le balle della nostra società e della nostra cultura, di tutte le cose, le persone noiose, di tutte quelle idee enormi o minute che Croce definiva "pseudoconcetti". Insomma, come Molière e come tutti i comici veri, Totò smascherava l'ipocrisia e denunciava spietatamente la vanità della società contemporanea.»
Di seguito pubblichiamo un esemplare con dedica autografa di Mario Soldati al giornalista Alberto Ronchey che fu ministro per l'ambiente.
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