Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Fonti della nascita dell’Italia una e libera tra il 1859 ed il 1861

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Collezione delle leggi e dei decreti emanati nelle province continentali dell’Italia meridionale durante il periodo della luogotenenza. Volume I dal 7 novembre 1860 al 30 aprile 1861, pp. 1228.

(Digitalizzazione della Harvard College Library H.Nelson Gray Risorgimento Collection Coolidge Fund 1931)

 Anno 1860

N.1 – Proclama di Sua Maestà il re Vittorio Emanuele ai Popoli Napoletani e Siciliani del 7 novembre 1860.

Il suffragio universale mi dà la sovrana podestà di queste nobili Province.

Accetto questo altro decreto (del 21 ottobre, dopo quelli della Toscana, dell'Emilia, delle Romagne dell'11-12 marzo, delle Marche, dell'Umbria del 4-5 novembre) della volontà nazionale non per ambizione di regno, ma per coscienza di Italiano.

Crescono i miei, crescono i doveri di tutti gli Italiani.

Sono più che necessarie la sincera concordia e la costante abnegazione. Tutti i partiti debbono inchinarsi dinnanzi alla Maestà d’Italia che DIO solleva.

Ora dobbiamo instaurare Governo che dia guarentigia di viver libero ai popoli e di severa probità alla pubblica opinione. Dove nella legge ha freno il potere e presidio la libertà, ivi il Governo tanto può nel pubblico bene, quanto il popolo vale per la virtù.

 

All’Europa dobbiamo addimostrare che se l’irresistibile forza degli eventi superò le convenzioni fondate nelle secolari sventure d’Italia, noi sappiamo ristorare, nella Nazione unita, l’impero di quegli immutabili dommi, senza dei quali ogni società è inferma, ogni autorità combattuta ed incerta.

Vittorio Emanuele

Pubblicato in Napoli a dì 7 novembre 1860.

Recita, in una delle sue strofe più significative, il nostro caro Inno Nazionale Risorgimentale, di Mameli - Novaro, del 1847, che è uno dei più belli, intensi, per unanime riconoscimento:

...Noi siamo da secoli

calpesti, derisi,

perché non siam popolo,

perché siam divisi.

Raccolgaci un'unica

Bandiera, una speme;

di fonderci insieme

già l'ora suonò."

Questi sono l'auspicio e la speranza.

Il poeta genovese Goffredo Mameli diede la sua vita per l'Italia Una e Libera, morendo a nemmeno 22 anni a Roma il 6 luglio 1849.

 

 

 

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