Quello che è successo nella prima fase di questa misteriosa e terribile epidemia di Covid-19 e quello che sta avvenendo con la seconda ondata, imprevedibile negli effetti, stanno portando l’Italia e tanti altri paesi del mondo in un territorio storico inedito, nuovo, strano, imprevedibile.
La quotidianità millenaria, ancestrale sta subendo colpi e limitazioni inimmaginabili fino ad alcuni mesi fa.
La vita personale e interpersonale, sociale, economica, culturale, civile, fino a dicembre 2019 sembra ormai lontana anni luce.
Sono ormai troppi i morti, sempre più vicini numericamente a quelli di una guerra mondiale.
E quando avviene una guerra con tanti morti gli effetti drammatici prima o poi verranno alla luce.
Si stanno toccando cioè strati e si stanno producendo effetti profondi della psicologia collettiva, della vita quotidiana, di cui è impossibile prevedere gli effetti a breve e lunga distanza.
Si sta andando verso livelli sotterranei di comportamento personale e collettivo inediti, regredendo all’inevitabile ‘si salvi chi può’, di fronte a scenari imprevedibili, dove non solo la malattia, ma la stessa morte incombono e sono vicine.
Di questi effetti nessuno sta parlando, ma personalmente li temo con angoscia, perché la storia è sempre gravida di processi tragicamente imprevedibili.
Occorre che le istituzioni dedichino investimenti immediati in questa direzione, per tenerci pronti ad ogni evenienza, ad ogni scenario, per poterli almeno prevenire e controllare negli effetti più devastanti.
Calma, freddezza, lucidità, spirito collaborativo, nuova, accresciuta tensione e responsabilità civili mi sembrano i comportamenti salvifici.
Resta infine strano lo spettacolo della Cina comunista (che ha la chiave della nascita e delle caratteristiche di questa strana epidemia), la quale continua all’apparenza la sua vita normale quotidiana ed economica con dati (sempre da prendere con le pinze) di crescita economica e di crescente egemonia.