I Borbone di Spagna tra guerra civile e la dittatura di Franco
Come i Borbone stranieri spagnoli invasori militari di Napoli nel 1734 e fino al 1860 sono stati una tragica dinastia assolutista che ha lasciato il potere con una scia di sangue civile ed un Mezzogiorno sostanzialmente ancora feudale, così i Borbone di Spagna non sono stati da meno in senso negativo. Sono stati protagonisti di guerre fratricide all’interno della loro dinastia nell’Ottocento tra seguaci del tradizionalista Carlo (di qui i carlisti) e i seguaci della regina Isabella (di qui gli isabellisti). Costretta all’esilio nel 1868, con Isabella si ebbe un Sessennio di governo più democratico, che però non fu capace di stabilizzare la Spagna, tanto da provocare l’avvento sul trono di Amedeo di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele II, che governò la Spagna con regime costituzionale dal 1870 al 1873. In seguito fu costretto all’esilio dalla prima Repubblica spagnola del 1873-1874 (detta la Gloriosa), contro la quale le forze borboniche riuscirono a prevalere riportando con un colpo di stato militare del 29 dicembre 1874 sul trono Alfonso XII, uno dei figli di Isabella. I Borbone durarono fino al 14 aprile 1931, con un periodo anche di dittatura militare, quando furono soppiantati dal popolo con l’avvento della Seconda Repubblica.
Ma i Borbone, profondamente, radicalmente clericali e filo vaticani e che mai hanno accettato pienamente i principi moderni liberali e democratici, avviarono un’opera di ostilità e di lotta contro la seconda Repubblica, diventando registi e corresponsabili coi loro ambienti filomonarchici di una delle più terribili e sanguinose guerre civili del Novecento, che è costata centinaia di migliaia di morti e feriti con immani distruzioni. Furono pertanto tra i promotori con le forze reazionarie e cattolico-clericali del colpo di stato militare del 17 luglio 1936, che portò alla dittatura del generale Franco. Essi furono alleati stretti del Vaticano clericale, che riconobbe l’illegale Stato sostanzialmente filonazifascista proclamato contro la libera Repubblica democratica spagnola, aiutati in modo decisivo diretto dal fascismo italiano e dal nazismo tedesco, che inviarono soldati e mezzi aerei e navali, inaugurando la disumana strategia dei bombardamenti indiscriminati sui civili (vedi Guernica), precorrendo le pratiche sistematiche della seconda guerra mondiale. Le democrazie europee furono colpevolmente neutrali, accrescendo l’arroganza nazifascista in Europa con la vittoria in Spagna, la cui Repubblica fu difesa solo da migliaia di generosi volontari europei (tra essi Carlo Rosselli) e in modo interessato e storicamente ambiguo solo dall’URSS. Il dittatore Franco, che si considerava reggente per i Borbone, che erano sovrani formalmente, li ha riportati concretamente sul trono il 22 settembre 1975, due mesi prima della sua morte. I loro poteri sono divenuti sempre più ridotti per l’affermazione di una democrazia più stabile, anche perché agganciata all’Europa, facendosi notare i Borbone più per vite private e familiari tempestose, nel solco antico, come il sovrano Juan Carlos, che si è dimesso nel 2014, anche perché aveva avuto 1500 amanti (erede in questo della sua ava Regina Isabella, che ne aveva avuto tanti, maschi, tra i quali i padri degli stessi figli, essendo il marito Francesco d’Assisi Borbone un omosessuale notorio e con problemi riproduttivi). Viva sempre la Spagna libera, democratica, laica, repubblicana, socialista libertaria e che possa consolidare sempre più queste sue nobili tradizioni e divenire un pilastro più forte dell’Unione Europea, specialmente dopo la sciagurata uscita dell’Inghilterra, alla quale si augura sempre il ritorno!
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