Altamura: un coro di martiri ed eroi
Ha un’anima viva Altamura, anzi, ha tante anime che dal 1799 continuano ad aggirarsi tra quelle stradine medioevali di memoria federiciana. Anime che dimorano da secoli, fiere di quella libertà che oltrepassa la morte e il tempo, e da allora il tempo si è fermato, raccontando il sacrificio di ognuno infinite volte. E’ la città dei martiri e degli eroi Altamura, la città dei ricordi, del valore patriottico, è la storia fatta persona che vibra e rinasce ad ogni passo, tra canti di gioia e grida di dolore. Pare ancora di vederlo quell’albero della libertà stagliarsi fiero nella piazza del Duomo, col suo cappello frigio, contornato da mille occhi ridenti, frementi di gioia. Pare ancora di ascoltarli quei repubblicani orgogliosi del loro bene più prezioso e pronti a dare a la vita, non una, ma mille e più volte e più di allora per la signora Libertà.
Nessuna ghigliottina, nessun supplizio, nessun tradimento potrà mai mettere a tacere il ricordo di quei giorni gloriosi. Li respiri nei viali, nelle lapidi e soprattutto negli occhi della gente semplice, ospitale, ricca del suo passato, orgogliosa dei propri avi. La “damnatio memoriae” borbonica non ha mai vinto ad Altamura perché la gente è orgogliosa dei suoi eroi, ancora vivi, brucianti e presenti. Oltre le mode e il progresso, che immancabilmente segnano il passaggio di un’epoca, la vita scorre leggera, tra il profumo di quel delizioso pane cotto nei forni a legna, e il brulichio degli storici caffè distillatori di gocce di memoria. Il passato non muore mai: quando si ha la libertà nel cuore, nulla cambia il corso del tempo, specie se quel tempo si è fermato a riflettere, a dare voce ad anime che non temono la dimenticanza.
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