Napoli, città antifascista

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Categoria: Cultura della Legalità
Pubblicato Martedì, 15 Novembre 2011 09:13
Scritto da Antonella Orefice
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Il questore di Napoli, Luigi Merolla ha provato a spiegare tecnicamente la vicenda vista dal punto delle forze dell’ordine: "Noi abbiamo potere di divieto o di prescrizione – ha detto -. Valuteremo insieme al Comitato per l’ordine e la sicurezza il da farsi, anche alla luce di quanto illustrato nella richiesta di corteo presentata dai promotori del corteo". Ma l’ex pm,  Luigi De Magistris, oggi sindaco di Napoli, sollecitato da un collettivo studentesco in presidio davanti alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II, luogo del dibattito, ha detto NO al corteo di CasaPound previsto per sabato 26 nel centro cittadino, una manifestazione che i giovani dell’estrema destra hanno indetto contro il sistema finanziario.

Una risposta secca, quella del primo cittadino di Napoli  che ha subito generato una dura reazione in tutta la sinistra  “antagonista”, molto vicina al sindaco arancione: è già scattata una contromanifestazione dei centri sociali e dei movimenti di lotta contro il corto di Casa Pound; eventualità che potrebbe far salire alle stelle la tensione in città.

 

"Napoli città antifascista, città delle Quattro Giornate e medaglia d’oro per la resistenza non può consentire un corteo di chi manifestamente, non in modo nascosto, si considera in qualche modo di ispirazione fascista, nazifascista e che ne abbia comunque nel suo dna l’agire politico. Strade, vicoli, piazze di Napoli non possono essere attraversate da un corteo nazifascista". Il sindaco sottolinea che "bisogna stare attenti alle forme di apologia del nazifascismo che stanno tornando. Voglio ricordare che è reato". E ribadisce: "Cortei di gruppi che si ispirano a queste cose non possono essere consentiti".

Viene doveroso aggiungere che non solo non bisogna consentire cortei di tale natura, ma anche la messa in opera di progetti storico – culturali velatamente presentati  a beneficio del sociale e che invece tendono a propagandare personaggi ambigui e la loro casta, e che operano in un sottobosco affaristico di stampo nazi-fascista, atto a predominare e ad infangare dal basso la città nel suo presente e nelle sue gloriose memorie storiche.