Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

I cinque secoli del ghetto di Venezia

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Cinque secoli fa, nel 1516, veniva istituito a Venezia il primo ghetto al mondo. Lo scorso giugno è stata inaugurata a Palazzo Ducale una grande mostra dal titolo “Venezia, gli Ebrei e l’Europa. 1516-2016”, allestita da un comitato scientifico presieduto da Donatella Calabi, che vede la presenza dei più importanti studiosi mondiali di quella vicenda e la collaborazione del Museo Ebraico di Venezia e dello Iuav, con il sostegno della Regione del Veneto e delle Fondazioni David Berg di New York, Venetian Heritage, Galdys Krieble Delmas, Save Venice, e Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia.

La mostra, che sarà aperta fino al 13 novembre 2016, racconta attraverso immagini, documenti e filmati la storia del Ghetto di Venezia, della sua crescita, della sua architettura, della società dei mestieri, della vita materiale e delle relazioni tra la minoranza ebraica e l’intera città in un contesto di rapporti con altri insediamenti ebraici in Europa e nel bacino mediterraneo, con un catalogo edito dalla casa editrice Marsilio e curato da Donatella Calabi, Ludovica Galeazzo e Martina Massaro. È stato anche predisposto un sito web dedicato: Venice ghetto 500.

 

Intanto un libro appena uscito, intitolato “1516. Il primo Ghetto. Storia e storie degli Ebrei veneziani” (270 pagine, edito da Biblioteca dell’Immagine), a cura di Francesco Jori, ripercorre le tappe dell’insediamento ebraico a Venezia fin dal XII secolo e le ragioni che portarono la Serenissima all’istituzione del Ghetto e le sue evoluzioni successive.

 

 

Mario Avagliano

 

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