Il Pride per i diritti di tutti è una lunga onda colorata

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Si è tenuto a Napoli sabato 28 maggio il primo Pride italiano dopo l’approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili.

Per la prima volta il corteo non ha attraversato le vie del centro ma, partito da Fuorigrotta, si è diretto verso Bagnoli, percorrendo tutta via Diocleziano e concludendosi nell'ex area Nato.

Alla testa del corteo il sindaco Luigi de Magistris, il presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino, la vicepresidente dell'Associazione Transessuali Napoletani Loredana Rossi, e la madrina della manifestazione, l'attrice Cristina Donadio. In via della Liberazione è stata ricordata con commozione "Piccola Ketty", transessuale uccisa in strada lo scorso marzo.

Al corteo hanno preso parte come sempre le Famiglie Arcobaleno, formate da genitori omosessuali, che hanno sfilato con i loro figli; queste famiglia chiedono anzitutto il riconoscimento della piena tutela dei bambini, la famosa “stepchild adoption” che è stata cancellata prima di approvare la legge Cirinnà.

 

Molte le associazioni che hanno aderito a questo Pride, oltre a quelle che si occupano di tematiche lgbt; fra gli altri la Cgil e la Uil di Napoli, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, la Federconsumatori di Napoli, l’Unione Atei e Agnostici Razionalisti.

 

Video Comune di Napoli

 

 

 

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