Carlo Gambuzzi (Napoli 1837 - Napoli 1902)
Partecipò al moto garibaldino di Mentana del 1867. Fu presente a Berna nel 1868 al II Congresso della Lega per la Pace e la Libertà. Aderì all’Alleanza Democratica Socialista, di cui fu uno dei membri più attivi. Con l’attività sua e di Fanelli il gruppo internazionalista napoletano, costituitosi formalmente nel 1869 (primo nucleo socialista libertario italiano, per cui il socialismo italiano è nato a Napoli e non a Genova, nel 1892, dove nacque il partito socialista marxista), conobbe un notevole sviluppo e con i suoi 3.000 aderenti si collocò tra i principali centri della penisola. Nel 1872 collaborò al nuovo periodico internazionalista ‘La Campana’. In seguito fu a Londra per affari e, dopo la morte di Bakunin, avvenuta nel 1876, ne sposò la vedova Antossa Kwiatowska, figlia di un patriota polacco esule in Siberia, come Bakunin, ospitando nella sua casa i figli Carlo, Sonia, Marussia, che amò e curò come suoi figli. Marussia era nata nel 1873 in Siberia. A Napoli si laureò nel 1895 in chimica pura con un lavoro sull’isomeria geometrica, sotto la guida di Agostino Oglialoro-Todaro – direttore dell’Istituto Chimico, di cui fu in seguito moglie e collaboratrice – ottenendo poi la cattedra di Chimica organica e applicata nell’Ateneo napoletano (1909), divenendo una delle prime donne docenti universitarie d’Italia. La sua casa accolse il dibattito scientifico e culturale della Napoli del tempo, anche nei drammatici momenti dell’occupazione tedesca nell’ultima guerra mondiale. Le sue qualità le valsero la designazione di Presidente dell’Accademia Pontaniana, su indicazione di Benedetto Croce. E’ morta a Napoli nel 1960. Il figlio di Sonia Bakunin, che aveva sposato il noto chirurgo napoletano Caccioppoli, fu il grande matematico napoletano Renato Caccioppoli, nato nel 1904, professore di analisi algebrica all’Università di Padova, nel 1934 passò all’Università di Napoli. Dal 1948 fu membro dell’Accademia dei Lincei. Morì a Napoli nel 1959.Da Antossa Gambuzzi ebbe Tatiana, che andò sposa ad un polacco. Fu in primo piano nell’assistenza ai malati durante la epidemia di colera a Napoli del 1884. Fu direttore della ‘Gazzetta di Napoli’, portando avanti una coraggiosa azione di risanamento morale, contro la camorra che si era istallata nella pubblica amministrazione, per cui dovette subire processi. I suoi grandi riferimenti ideali furono Mazzini, Pisacane, soprattutto Garibaldi e Bakunin, il suo sogno costante fu una Internazionale del Lavoro, della Pace, della Libertà, di emancipazione, congiunta e inseparabile, economica, politica, culturale, civile, religiosa. Morì a Napoli il 30 aprile 1902. |
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