Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

I riconoscimenti internazionali del Regno d'Italia

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Il primo Paese fu l'Inghilterra, che riconobbe già il 30 marzo 1861 a livello internazionale la nascita dello Stato Italiano, rafforzando possentemente anche il principio di nazionalità, al posto di quello di legittimità fissato dal reazionario e assolutista Congresso di Vienna del 1815.

Nello stesso giorno si pronunziò ufficialmente la Svizzera. Seguirono gli Stati Uniti il 13 aprile 1861.

La Francia riconobbe il Regno d'Italia il 15 giugno dello stesso anno.

Seguirono, sempre nello stesso anno, il Portogallo, la Grecia, l'Impero Ottomano, i Paesi Scandinavi, l'Olanda e il Belgio.

Nel 1862 vi furono i fondamentali riconoscimenti della Russia e della Prussia. Nel 1865 vi fu il riconoscimento della Spagna.

Restavano l'Austria e lo Stato Pontificio. L'Austria riconobbe il Regno d'Italia nel 1866.

Nella Conferenza di Londra del 1867 l'Italia, forte del suo prestigio e della sua forza, fu sostanzialmente riconosciuta come "sesta grande potenza", affermandosi in quel ruolo sempre di più e tale è rimasta e rimane nella sua unità e indivisibilità fino ad oggi.

Solo i nostalgici degli stati regionali e degli staterelli anacronistici, antimoderni, tentano ogni tanto di gettare fango sull'evento storico fondamentale e luminoso della storia d'Italia, il Risorgimento.

Pur potenti, specialmente i clericali, per viltà e interessi di tanti, non ci sono riusciti nel passato e non ci riusciranno mai. Il mondo va, avanza, vola in altra direzione, che è quella di Stati liberi, laici, uniti e forti, che soli possono sostenere la vorticosa, aperta, straordinaria, nelle opportunità, pur inquietante negli esiti negativi che può avere, globalizzazione in atto.

 

 

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