Londra 1799. Sdegno e ripugnanza per la mattanza dei repubblicani napoletani
Dopo la mattanza, il massacro crudele di tantissimi repubblicani napoletani, che nel 1799 avevano in pochi mesi testimoniato l’amore per la libertà e l’uguaglianza nell’ambito di una Repubblica, alcuni degli stessi, che avevano aiutato il tiranno Borbone, rifletterono su quanto era stato compiuto. Lo stesso zar di Russia, rivolgendosi a Ferdinando IV con parole molto chiare, ebbe ad affermare: “ti ho riportato sul trono, cugino, ma non puoi ammazzare il fiore della cultura napoletana”. Gli orrori che insanguinarono Napoli indignarono l’opinione pubblica europea, particolarmente quella inglese, che prese le distanze con sdegno e disgusto da ciò che aveva fatto Horatio Nelson a Napoli. Si esecrava Emma Hamilton per la sua ascendenza fedifraga sul marito ambasciatore e sul suo amante Nelson, con epiteti spregevoli, ma ben mirati in relazione alla sua fama. Allora il governo inglese non poté fare a meno di mandare Lord Henry William Paget, un noto militare e politico, nel Regno delle Due Sicilie per indagare su quanto successo. Lord Paget adempì l’incarico con diligente cura. Nascose alla regina Carolina d’Asburgo, che poi era la principale mente del massacro dei repubblicani napoletani, il vero scopo della sua permanenza a Napoli. Tuttavia la despota autriaca, in una lettera a Emma Hamilton, esprimeva una grande preoccupazione per la presenza di Lord Paget: “Che cosa fa questo Paget? Egli conserva un lungo incognito: avrei desiderato che non fosse mai venuto”. Carolina d’Asburgo aveva le sue care spie, che seguivano le orme di Paget, e ciò accresceva la minaccia della misteriosa comparsa a Napoli di quel diplomatico inglese. Il Paget, dopo le sue indagini, partì per Vienna, e ciò accrebbe i sospetti della moglie del borbone, che, turbata, scrisse di nuovo alla sua amica Emma: Il maledetto Paget è a Vienna: tutto, tutto mi rattrista, m’affligge, mi addolora”. La vendicativa e spietata Maria Carolina aveva intuito tutto. Lord Paget, tornato a Londra, aveva relazionato su quanto successo nel Regno delle due Sicilie riguardo alla mattanza e al terribile massacro dei repubblicani napoletani, senza processi regolari, con giunte di Stato predisposte solo ad eseguire il mandato di uccidere tutti i rivoluzionari che avevano partecipato alla Repubblica Napoletana del 1799. Il governo richiamò immediatamente in patria l’ambasciatore inglese William Hamilton, e Nelson, che ormai non poteva privarsi della compagnia della sua amante Emma Hamilton, si dimise dal comando per seguirla in Inghilterra. A Londra William Hamilton e sua moglie Emma vissero nell’isolamento assoluto, ove l’opinione pubblica li aveva ricacciati con sdegno e riprovazione. Nelson decise di separarsi dalla moglie e andare a vivere con la Hamilton, da cui ebbe una figlia, Horatia Nelson- Thompson, che fu considerata figlia adottiva della nuova coppia Lord Nelson- Lady Emma Hamilton. Torturato dal rimorso e dal disprezzo, William Hamilton morì pochi anni dopo, nel 1803.
Bibliografia: Carteggio di Maria Carolina con Lady Hamilton - Documenti inediti - Tullio Pironte Editore, Napoli, 1999. |
Pubblicazioni mensiliSettembre 2024
Nuovo Monitore Napoletano N.189 Settembre 2024
Storia Un ricordo dell’8 settembre 1943 La spada di Filos: un trentino tra napoletani e francesi La guerra che non ho combattuto
Libere Riflessioni Considerazioni sul termine “confine” Ancora Fukuyama sulla fine della storia Negli anni '70 in un Consiglio d’Istituto con i Decreti Delegati Il latino, lingua eterna e universale L’impegno morale di Liliana Segre, senatrice a vita Contro la presenza degli eredi dei Borbone ad Altamura Il problema del cambiamento climatico
Filosofia della Scienza Sulle proposte di eliminare la filosofia
Cultura della legalità Statistiche
La registrazione degli utenti è riservata esclusivamente ai collaboratori interni.Abbiamo 973 visitatori e nessun utente online |