Storia della medicina: Ingrassia e Severino, storici cavadenti
In ambito degli studi odontologici è stato uno dei primi che ha parlato del germe dentale. Riporta che, l'esistenza del dente permanente, è preceduto di una sostanza dentale morbida racchiusa nell'osso, e che considera quasi come una secrezione di quest'ultimo. Altri elementi molto rilevanti sono gli studi anatomici sull’arcata dentaria. Questi in pratica non si discostano molto dalla descrizione attuale della rappresentazione odontoiatrica dei denti (vedesi figura). Nella sottostante immagine, ripresa dal suo trattato di commento al “De Ossibus” di Galeno , si possono osservare, infatti, non solo la rappresentazione dell’arcata mandibolare nella visione anteriore (a destra) e posteriore (a sinistra- in quest’ultima sono anche rappresentati i legamenti) e i singoli denti (incisivi, premolari e molari), ma anche l’identificazione dentale (al centro) che ricorda sistemi grafici attuali, codificati a livello nazionale o internazionale. Nel caso descritto da Giovanni Filippo Ingrassia si tratta di un sistema binario (A indica l’arcata superiore) che nell’ottica odierna può essere individuata, a livello embrionale, una codificazione (del + e -). Nell’immagine è facile, infatti, individuare, non solo l’arcata superiore o inferiore, ma anche il dente ( Nella figura i denti sono numerati). I tipi di denti (incisivo centrale, laterale, canino ecc.) si indicano seguendo il sistema di Palmer (numeri arabi da 1 a 8).
Egli dimostra di curare carie e altre malattie dentali. A volte, per risolvere gli effetti di un mal di denti violento, ha usato cauterizzare l’antielice (regione del padiglione auricolare). Contro la parodontopatia e conseguente perdita dei denti ha usato anche in questi casi la cauterizzazione, disapprovando l'uso di sostanze astringenti, in quanto queste non sono in grado di curare, secondo lui, in profondità i denti colpiti. Severino vanta di aver curato mediante la cauterizzazione almeno duecento casi di malattie dentali. Severino in questo trattato cerca anche di risolvere il problema dell’alitosi, dovuta verosimilmente alle diverse patologie del cavo orale. A tal proposito, ripercorrendo l’insegnamento degli antichi, parla diverse sostanze naturali, quali ad es il Mirto, che, alla luce degli studi odierni ha un potere antiinfiammatorio. Inoltre egli descrive anche uno strumento (Figura Sottostante) utile alla distribuzione nel cavo orale e sul dente di sostanze lenitive Ma lo studio sulle patologie dei denti in Marco Aurelio Severino, non si limita solo a questo trattato. Le patologie dentarie, infatti, sono descritte in quasi tutti i lavori. Inoltre, è uno dei primi studiosi di anatomia comparata che si è interessato delle descrizione anatomica dei denti delle vipere.
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