La Società Napoletana di Storia Patria e la piccola editoria
Il fallimento dell'editore Guida e di tutte le sigle ad esso associate è un altro duro colpo all'editoria napoletana dopo l'analoga sorte toccata, più in generale, alla vita culturale della città di Napoli e dell'intero Mezzogiorno d'Italia. La Società Napoletana di Storia Patria sottolinea con forza la particolare gravità del fatto per più ordini di motivi. In primo luogo esso si iscrive in una generale condizione di crisi dell'editoria cartacea che sta interessando l'intero paese e, con contraccolpi assai più preoccupanti, il Mezzogiorno. La fine di un'impresa come la Guida è un'ulteriore testimonianza del restringimento delle basi produttive del Mezzogiorno in un settore già asfittico come quello culturale. In secondo luogo va ricordato che la Guida non è nata ieri ed è stata un marchio di prestigio per oltre mezzo secolo, ha pubblicato titoli di notevole rilevanza nazionale e internazionale, ha fatto conoscere anche autori più giovani. In terzo luogo è coi tipi di questa casa editrice che hanno visto la luce i prodotti della più significativa ricerca storica del e sul Mezzogiorno dall'antichità all'età contemporanea. Certo la Società Napoletana di Storia Patria deve, al tempo stesso, richiamare l'attenzione su alcune ragioni di debolezza storica dell'editoria meridionale che oggi, nell'epoca della produzione digitale, stanno riemergendo e rendendo ancora più acuta la crisi del libro stampato: la difficoltà di realizzare il salto di qualità da tipografi-librai ad editori veri e propri; l'incidenza smisurata dei costi di distribuzione libraria; la scarsa predisposizione all'innovazione tecnologica; il ricorso generalizzato al prefinanziamento per la pubblicazione dei libri e la scarsa disponibilità a misurarsi col mercato. La nostra Società vuole riflettere su questi ed altri temi chiamando l'intera opinione pubblica cittadina a confrontarsi. Infine augura a Diego Guida, che la ha sostenuta con nei momenti di difficoltà degli scorsi anni, il successo della sua iniziativa tesa a riprendere e rilanciare su nuove basi il patrimonio culturale della casa editrice. |
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