Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale a Greve in Chianti

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Greve in Chianti, che ha 14.00 abitanti su un territorio tra i più vasti d’Italia, di 169 kmq, superiori ad es. alla stessa Napoli, che ne ha 119 kmq, ha costanti flussi turistici nazionali e internazionali (un milione di presenze all’anno), con una natura protetta, amata e valorizzata, che agevola lo sviluppo di una operosità quotidiana a tutti i livelli, con occupazione, sviluppo, civiltà di rapporti, integrazione degli immigrati, iniziative civili e culturali, preziose in questi tempi cupi per la cultura, di risparmi fatti masochisticamente sulla cultura, sulla ricerca, sulla scuola, sull’Università, o di stordimenti dei mezzi di comunicazione di massa o con iniziative fatue e superficiali.

Una delle imprese civili di Greve in Chianti è stata la inaugurazione il 1 maggio 2013 della nuova biblioteca, costata un milione e duecentomila euro con contributi della Regione Toscana e del Comune.

Un'opera bella e funzionale, con tutti i servizi moderni, nel cuore del centro storico, che ne trae quindi nuova luce.

La cittadina aveva già una sua distinta biblioteca sita in uno dei palazzi comunali più estetici della città, che ora diverrà sede di incontri culturali e dell’Associazione Amici della Biblioteca, garantendo così sostegno, forza e presenza alla presentazione dei libri (si parla di circa trecento persone nelle occasioni importanti).

Ho avuto il piacere e l'onore di assistere alla cerimonia di inaugurazione ed il sindaco della cittadina, Alberto Bencistà, operoso, esperto, sapiente amministratore, già consigliere e assessore della Regione Toscana (che ho conosciuto l’anno scorso a Parete, provincia di Caserta, mia cittadina natale, per un gemellaggio di prodotti tipici), con cortesia ha voluto che prendessi brevemente la parola.

 

La cittadina di Greve in Chianti ha scoperto e permette a chi la visita di assaporare il gusto, il piacere del vivere, della distensione nella vasta, bella natura, umanizzata nei secoli dalla laboriosità contadina e dalla gestione in mezzadria della terra, abbinandole alle emozioni dei beni culturali disseminati nel centro storico e nei borghi.

Il vino noto in tutti il mondo, da assaporare nella sue varietà nei vari borghi (notissimo quello di Lamole), l’olio, i salumi e tanti altri prodotti genuini fanno di questa cittadina e del suo territorio un luogo obbligato per chi ha il desiderio di uscire dalla vita frenetica attuale e dai sapori standardizzati dei supermercati.

Laboriosità, senso estetico quasi innato, serietà, buona e sapiente amministrazione, rispetto e civiltà di rapporti, apertura a tutto ciò che può arricchire di progresso la cittadina sono i segreti, che fanno di questo raro angolo della cara, spesso amara (specialmente nel Sud) Italia, una delle sue perle.

Essa è legata storicamente ai grandi navigatori Amerigo Vespucci (vi è una casa che lo richiama in un borgo vicino al centro storico) e Giovanni da Verrazzano (la cui statua troneggia nel centro dell’ampia, caratteristica  piazza triangolare  di Greve in Chianti, piazza Matteotti), scopritore della Baia di New York nel 1524,  al quale è stato intestato il grande ponte sospeso, dal quale parte la famosa maratona.

Greve in Chianti è città programmaticamente slow, di ritmi di vita lenti e di sapori genuini, di distensione nella bella natura, con percorsi pedonali e con bicicletta, con colline ricamate di viti, olivi, ingentilite dai caratteristici, slanciati, eleganti cipressi toscani."

 

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