Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Napoli Nobilissima

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Fu una rivista mensile che ebbe grande successo alla fine dell’Ottocento.

Essa venne fondata nel 1892 da un piccolo gruppo di letterati napoletani e non, che furono Benedetto Croce, il duca d’Andria Riccardo Carafa, Giuseppe Ceci, Lugi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Michelangelo Schipa, e Vittorio Spinazzola.

La rivista veniva spampata con cadenza mensile e come sottotitolo veniva scritto rivista d’arte topografica napoletana.

L’intento della rivista, il cui titolo fu scelto da B. Croce e S. Di Giacomo, era come fu evidenziato nel primo numero, quello di scrivere la storia artistica e topografica di Napoli.

Tutto il gruppo era animato dallo spirito e dal fine della conservazione, del rispetto e del miglioramento di ciò che rappresentava il patrimonio antico della città.

Nel corso del quindicennio della storica rivista partenopea, essa si spinse molto oltre, il suo programma si allargò in particolare a raccogliere il materiale per una storia dell’arte meridionale, riassumendo insieme in articoli divulgativi i risultati ottenuti, per contrapporli agli errori comunemente ripetuti sulla storia di Napoli e del meridione.

 

Questa prima esperienza della rivista si chiuse nel 1907.

Sul programma tracciato da Croce, nel 1922 l'editore Ricciardi, Giuseppe Ceci e Ando De Rinaldis provarono a ridarle vita ma, nonostante i meritori sforzi, questa nuova serie ebbe solo tre annate, dal 1920 al 1922.

Nel 1961 la testata fu ceduta e rifondata dall'editore Angelo Rossi di "Arte Tipografica" e da allora, pur subendo negli anni variazioni nella direzione e nella  periodicità, dal 2006 è tra le riviste trimestrali più prestigiose nel panorama culturale non solo napoletano.

 

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