Doppia mostra personale per Justin Peyser
I temi della diaspora e della deriva vengono affrontati con un linguaggio contemporaneo che tende a sintetizzare archeologia, arte antica ed arte contemporanea e che al Maschio Angioino dialoga con i reperti della Sala dell’Armeria, anch’essi testimonianze di una civiltà inquieta, mentre al PAN i personaggi danzanti e senza volto si affacceranno su via dei Mille, per ricordare anche ai passanti la danza della vita, ed evocare l’indimenticabile canzone di Leonard Cohen, “Dance me to the end of love”, ripresa dal motivo suonato da un quartetto d’archi di musicisti ebrei alla soglia di un forno crematorio. A Napoli, città simbolo del crocevia culturale, non a caso è stata scelta la data inaugurale dell’11 Settembre, per incentrare ancor più fortemente sentimenti che negli ultimi anni hanno acquisito un senso comune assai esteso.
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Nuovo Monitore Napoletano N.194 Febbraio 2025
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