Nominato dal Papa il nuovo Eparca degli Italo Albanesi dell'Italia Continentale
Il motivo della sua erezione fu dovuta principalmente dalla forte esigenza delle popolazioni Italo Albanesi della Calabria di continuare a professare la avita fede dei padri. Essa è stata la prima diocesi greco bizantina riconosciuta ed elevata a tale dalla Santa Sede. In precedenza gli Italo Albanesi di rito Bizantino erano soggetti all'ordinario latino del posto, che non poco abusarono con perangherie su queste popolazioni. La Chiesa di Roma cominciò a riconoscere le giuste prerogative delle sopraggiunte popolazioni già dal 1732, che con la bolla "Suprema dispositione"di Clemente XII, nominado un vescovo "in partibus infidelium", cioè senza diocesi, preposto alle ordinazioni sacerdotali dei greco albanesi.
L'Eparca, oltre ad ordinare i nuovi sacerdoti arbereshe, svolgeva compiti di Vescovo Presidente del primo seminario greco bizantino in Calabria, che prima venne istituito a San Benedetto Ullano, su interessamento della famiglia Rodotà e in seguito trasferito, per volere del vescovo Bugliari, a San Demetrio Corone, dove nel corso degli anni, perdendo le caratteristiche originali, venne laicizzato. L'Eparchia (Diocesi), su una popolazione di 33 mila italo albanesi, conta 32.900 battezzati, corrispondeti al 99,7% del totale e attualmente conta 29 parrocchie di cui 25 in Calabria, 2 in Basilicata, una a Lecce e la più lontana nel villaggio di origine albanese di Villa Badessa in provincia di Pescara. L'Archimandrita Donato Oliverio è il quarto vescovo dell'Eparchia di Lungro.
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