Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Henry J. Woodcock ed Antonella Orefice: insieme per i Repubblicani del 1799

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Henry J. Woodcock ed Antonella OreficeNon ha avuto esitazioni il celebre P.M. napoletano a schierarsi dalla parte dei patrioti della Repubblica Napoletana del 1799.

Lo ha dichiarato espressamente nella prefazione dell’ultimo lavoro della storica Antonella OreficeMariano D’Ayala ed il Pantheon dei Martiri del 1799 ed. Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, ancora in stampa, ma già sulla pagine culturali dei maggiori quotidiani italiani, e che sarà presentato il prossimo 13 giugno a Palazzo Serra di Cassano alle ore 17.30.

Sono straniero – scrive romantico Woodcock  - straniero si, ma con il cuore, la mente ed il portamento tipico dei napoletani. E’ per questo che mi ha colpito molto l’opera di Antonella Orefice.

Mi sono chiesto: per chi devo parteggiare in questo caso? Per i patrioti della Repubblica napoletana del 1799 o per gli inglesi chiamati dai borbone  a reprimere le rivolte? La risposta è stata semplice. Per i patrioti, of course.

Esordisce così Henry John Woodcock nel mondo della ricerca storica con uno scritto breve, ma intenso, al fianco di Antonella Orefice, direttrice della rivista culturale on – line Nuovo Monitore Napoletano,  e storica consumata, che ha già al suo attivo diverse pubblicazioni sui fatti ed i protagonisti del 1799 e che con quest’ultimo lavoro conquista il suo secondo premio alla ricerca, ottenendo la pubblicazione nella prestigiosa collana dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici dedicata agli studi promossi su Napoli ed il Mezzogiorno d’Italia.

Il primo le fu conferito nel 2009 per le ricerche condotte su Eleonora de Fonseca Pimentel ed Ettore Carafa Conte di Ruvo, un lavoro che è stato ripubblicato in diverse edizioni, la più nota,  La Penna e la Spada.

Il ritrovamento del Pantheon dei Martiri del 1799, tra le carte inedite dello storico ottocentesco Mariano D’Ayala rappresenta una notizia eccezionale per gli studiosi e gli appassionati del periodo, i cui reperti sono rarissimi a causa della distruzione borbonica che operò contro la memoria storica per oltre un cinquantennio.

La Orefice ce lo restituisce non solo nella sua integrità, pubblicando tutti  i 57 fogli vergati in lingua greca e latina, ma anche tradotto dal dott. Antonio Salvatore Romano, ricercatore e collaboratore dell’Archivio Storico Diocesano di Napoli, periziato dal dott. Alberto Mario D’Alessandro, perito grafologico del Tribunale di Napoli ed accompagnato da una nota introduttiva della prof. Renata De Lorenzo, Presidente della Società Napoletana di Storia Patria, da cui Antonella Orefice ha ricevuto il privilegio di consultare il fondo D’Ayala quando ancora era in ordinamento.

La prefazione del P.M. Henry John Woodcock ha conferito al lavoro una nota di originalità, suggellando con l’Autrice un legame di stima ed ammirazione che lascia ben sperare in future collaborazioni.

 

Per informazioni:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 081 7642652

 


 

La Repubblica 18.05.2012

 


 

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