Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Il Premio Letterario del Vittorio Emanuele II

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Sin dalla prima edizione, l’intento del Premio Letterario del “Vittorio Emanuele II” è stato quello di dare un volto progettuale alla pratica di scrittura giovanile,  rappresentando un laboratorio di cultura e di socialità; un’opportunità tangibile che la scuola offre agli studenti affinché essi possano sperimentare creativamente le capacità critiche e le abilità linguistiche acquisite nel percorso scolastico dando così corpo alla loro sensibilità umana e culturale.

In tal senso il Premio intende creare un bacino di ascolto laddove è possibile raccontarsi, comunicare sensazioni, emozioni ed inquietudini; esprimere, insomma, tutto ciò che appartiene all’universo adolescenziale e che troppo spesso viene travolto dal globalismo multimediale e dall’imperante cultura della visibilità.

In altre parole il Premio del nostro liceo vuole essere espressione di una sintesi valoriale di una generazione che, pur se dominata da nuove tecnologie comunicative che spesso paralizzano il pensiero e dunque la riflessività, ama ancora raccontarsi, comunicare emozioni, inquietudini e sensazioni, vincendo quella solitudine emotiva che nessuna chat sa sconfiggere.

Non si tratta certo di rinnegare nuove tecnologie comunicative, né di stigmatizzare nuovi stili di vita, ma semplicemente di ribadire il valore universale della scuola quale laboratorio di cultura e socialità, metafora di un universo che coniuga valori e idee attraverso l’organizzazione del pensiero critico.

E tutto questo rientra nel percorso progettuale del premio letterario che, in modo prioritario, ribadisce i valori dell’humanitas che la scuola, da sempre, promuove. Ciò per dare linfa a quell’idea di cultura che percorre trasversalmente la storia dell’uomo e che si concretizza nel rapporto dialettico, nell’esercizio alla comprensione di ciò che è sconosciuto, nel ricercare comune e nell’abbracciare col pensiero ciò che altro da noi.

A riguardo è bene sottolineare che lo studio dei testi rappresenta l’asse portante della cultura universale e la loro perdita di importanza non può che andare a detrimento della formazione dell’intelligenza individuale.

In tal senso il Premio, con la pubblicazione dei lavori premiati, è espressione di un percorso formativo capace di affrontare criticamente le complessità, le sfaccettature ed anche le contraddizioni del microcosmo adolescenziale; al contempo esso rappresenta uno strumento alternativo attraverso cui recuperare quei valori così frequentemente messi in discussione da fenomeni sociali e pseudoculturali il cui fine è quello di celebrare l’effimero mettendo in vetrina di tutto e di più.

E’ questo lo spirito del Premio Letterario del “Vittorio Emanuele II” che da undici stagioni anima il nostro liceo.

Quanto attiene all’edizione di quest’anno, essa si svolgerà il 22 maggio alle 17.00 presso la Saletta Rossa della Libreria Guida a Port’Alba, uno dei luoghi più significativi e fecondi della cultura napoletana.

Ospite d'onore Antonella Orefice, storica, scrittrice, direttore del Nuovo Monitore Napoletano.


Giovanni Accardo - Responsabile del Premio Letterario

 

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