Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Quello che non c'è nei libri di storia (1)

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La storiografia contemporanea più diffusa relativa alla storia dell’Europa medioevale, in particolare bizantina, ci offre una visione ancora troppo limitata.

Ai giovani del liceo scientifico o del liceo classico si presenta un’Europa medioevale che dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente, attraverso Carlo Magno fino alle Crociate ed oltre, è sempre comunque protagonista del faticoso percorso dell’evoluzione storica a scapito degli avvenimenti dell’Impero romano d’Oriente. Nella peggiore delle ipotesi i Bizantini non compaiono nemmeno, dimenticati nel loro “angolo” sud-orientale d’Europa.

Gli unici concorrenti della così detta civiltà occidentale sembrano essere solo gli Arabi, per la perdurante influenza delle tesi di H. Pirenne. Ma è giunto il momento di mostrare agli allievi ed anche ai lettori di questa rivista l’altra faccia della medaglia, quella molto più complessa e diversa che non appare ancora oggi nei manuali di storia.

 

(Iniziamo da oggi ad occuparci dell’argomento pubblicando otto articoli in successione numerica. ndr).

Dal VII secolo d.C. all’XI secolo, con  alterne vicende, il Mediterraneo non è un lago arabo e la parte centro-meridionale del continente europeo non è esclusiva riserva di caccia dei Longobardi, dei Franchi o di tutti gli altri Barbari provenienti dall’Est europeo.

Al contrario Bisanzio vi svolge un ruolo di primo piano, diventando nel Mediterraneo una potenza egemone.

 

Il sistema tematico: punto di partenza della rinascita bizantina

Come si manifesta, si concretizza e si sviluppa questo processo egemonico nel Mediterraneo? Di fronte all’avanzata araba nel Mediterraneo, l’Impero bizantino sviluppa un sistema difensivo unico al mondo: il sistema dei temi che nasce dalla esigenza di adeguarsi praticamente e rapidamente alla nuova situazione storica imposta dalla offensiva araba nel bacino del Mediterraneo. I temi sono essenzialmente unità amministrative, fiscali, militari. Essi svolgono la funzione di nuovi distretti militari autonomi all’interno di un Impero che comunque non perde mai il suo carattere centralizzato e totalitario.

I soggetti principali dei temi sono i contadini che in essi svolgono eminentemente due funzioni: quella produttivo-fiscale e quella militare. La proprietà e la coltivazione dei campi obbligano i contadini non solo alla contribuzione fiscale, ma anche alla leva militare.

A partire dal VII secolo in poi gli imperatori bizantini impongono ai loro sudditi rurali gran parte dell’onere necessario al mantenimento della costosa  macchina amministrativa e militare bizantina. Essi, bene o male, si adeguano a tale, in parte forzosa, richiesta perché essa evidentemente fino all’XI secolo consente sufficienti margini di sopravvivenza e sicurezza sociale e militare, ma anche notevoli elementi di dinamismo sociale ed economico sconosciuti ad esempio nell’Impero carolingio.

Nel confronto con lo statico, conservativo e conservatore sistema carolingio si può cominciare ad avvertire tutta l’enorme carica  progressiva ed innovativa dell’Impero bizantino che, in questo periodo, cioè dal VII all’XI secolo non è affatto quel monolito ingessato che tanta storiografia occidentale ha trasmesso all’immaginario collettivo di giovani ed alunni.

I temi bizantini amministrati e governati da uno stratega, che a sua volta, dipendeva direttamente e unicamente dal Basileus offrono non poche occasioni di ascesa sociale a una popolazione rurale che vede nell’espansione dei confini soprattutto ad Oriente, ma anche ad Occidente, accrescere la proprietà della terra strappata agli infedeli. In questo modo i contadini bizantini hanno buone ragioni per difendere l’Impero. La regolarità e la relativa abbondanza del prelievo fiscale consente al Basileus il consolidamento  di una eccellente burocrazia, del resto di antica tradizione romana, e la riorganizzazione di una flotta militare al servizio di una strategia di intervento globale nel bacino del Mediterraneo.

In questo periodo, al contrario, l’Impero carolingio e gli imperatori romani d’Occidente sono vittime di un sistema feudale che non solo non coinvolge i contadini, ma li emargina e li schiaccia..

Il prelievo fiscale è irregolare ed inefficace, rendendo impossibile la costituzione di una regolare ed efficiente  macchina amministrativa e militare.

Le principali unità amministrative dell’Impero bizantino erano concentrate in Asia Minore che fino all’XI secolo rimane il fulcro economico, agricolo e militare della comunità bizantina.

 

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