La conoscenza ha più valore della morale (M.Gorky)
Dopo dieci anni di lotte ambientaliste e troppi morti, per la prima volta la maxiperizia commissionata dalla procura di Taranto inchioda l’Ilva, la fabbrica d’acciaio responsabile di immettere nell’atmosfera livelli di diossina che provocano tumori nella popolazione, nei capi di bestiame e contaminano gli alimenti Gli inceneritori emettono con certezza, ossido di cabonio, ossido di azoto, anidride solforosa, acido cloridrico, acido fuoridrico, carbonio organizco totale, polveri chimiche. I diversi composti che rientrano nella famiglia delle diossine sono circa 210, 17 dei quali presentano rischi per la salute. Incolori, inodori, difficilmente misurabili, sono il prodotto più insidioso dell’incenerimento. Negli ultimi tempi lo scandalo delle diossine nella catena alimentare (polli belgi) le ha portate alla ribalta. Quando si parla di inceneritori di rifiuti urbani, sono le diossine il pericolo su cui si concentra l’attenzione degli studiosi. Per i politici, spesso invece si tratta di conciliare interessi economici e gestionali con accettabili rischi sanitari per la popolazione.
A Brooklyn, la contesa per l’impianto di un inceneritore di rifiuti urbani solidi da 3000 tonnellate al giorno, durò dal 1983 all’89. New York doveva smaltire i suoi rifiuti urbani, poiché la sua discarica era arrivata a più di 200 metri di altezza, ma fu proprio la dimostrazione che nel fumo degli inceneritori c’erano dei micro-inquinanti dannosi e soprattutto le diossine, che impedì la costruzione del colossale inceneritore. "Da allora - scrive Eugenio Menapace, un medico che da anni studia la questione - gli inceneritori di rifiuti urbani solidi furono muniti di filtri e di torri di lavaggio del fumo in modo che potesse uscire dalla ciminiera abbastanza pulito. Tuttavia ciò che non esce dalla ciminiera viene trattenuto nelle ceneri leggere dei filtri e nei fanghi delle torri di lavaggio. Le diossine sono colpevoli del 12% dei tumori. Gli esperimenti per determinare il grado di tossicità, di cui ha riferito il professor Kees Olie, pioniere nella problematica che lavora nell’istituto eco-tossicologico di Amsterdam, sono iniziati su compostaggi bruciati, e dopo più di 20 anni di ricerche si è stabilito che, tante volte, con stesse aria e temperatura, le emissioni sono diversissime fra loro. Le diossine si disperdono, ma sono assorbite molto velocemente dall’organismo, non vengono assimilate dalle radici del grano, ma si trovano nelle patate. Nei dintorni degli impianti di incenerimento se ne trovano forti tracce per oltre 2 chilometri. Il latte delle mucche circostanti ha presentato valori alti. Nel latte materno la concentrazione è generalmente altissima e ciò influenza la funzione tiroidea dei bambini, il cui sviluppo viene rallentato. E' una molecola di cui ne esistono 75 tipi e non è facile scovarla. E' stata riscontrata, per esempio, nelle patate, nel latte e la sua pericolosità è notevolissima. Acciaierie e cementifici, e termovalorizzatori (nonostante i filtri,,che servono a poco) ne disperdono nell'aria nel raggio di Km. |
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