Il Comune che innova: testamenti biologici e democrazia partecipativa

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Pubblicato Venerdì, 13 Gennaio 2012 21:21
Scritto da Riccardo Limongi
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"Noi siamo una prima linea delle novità del quadro politico generale. Siamo orgogliosi che da Napoli partono due proposte significative, due delibere di proposte al Consiglo Comunale: una per l'istituzione del Registro del Testamento Biologico, e quindi questa è una novità importante che parte da una città importante come Napoli, la seconda è l'istituzione del Laboratorio Napoli per la Costituente dei Beni Comuni". (Luigi de Magistris)

Sono state presentate oggi a palazzo S. Giacomo dal Sindaco e dagli Assessori alle Pari oppurtunità, ai Beni Comuni ed all'Anagrafe le due iniziative dell'amminsitrazione comunale in tema di testamenti biologici e di democrazia partecipativa.

La prima servirà per conservare le dichiarazioni volontarie dei cittadini di essere o meno sottoposti a determinati trattamenti sanitari, nel momento in cui, per una patologia grave ed irreversibile, non siano più in grado di manifestare il proprio consenso o il proprio rifiuto della terapia, del trattamento o della cura che li mantengono in vita.

La seconda iniziativa è quella di dare regole, strumenti e diritti alla democrazia partecipativa: consulte, forum, assemblee del popolo, proposte, sono soltanto alcune delle previsioni del nuovo regolamento del Laboratorio Napoli per una Costituente dei Beni Comuni.

 

"E' un passo rivoluzionario perchè è il primo modello che ha come obiettivo quello di ridisegnare il rapporto tra cittadini, politica ed amministrazione, che vuole finalmente fare uscire la partecipazione da mero luogo di sfogatoio e di rivendicazioni spesso lobbistiche e corporative o anche di confusionismo sociale, a luogo nel quale si possa esprimere concretamente il diritto alla partecipazione. Credo anche che questo laboratorio possa determinare sia un miglioramento delle istanze partecipative da un punto di vista qualitativo, e quindi partecipare, ma partecipare informati che significa accedere ad un processo di formazione permanente, individuale e collettivo del singolo, ma credo anche che questo possa determinare un miglioramento della qualità delle politiche pubbliche". (Alberto Lucarelli)