Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Napoli prende posizione sulla crisi umanitaria di Gaza

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Il Consiglio Comunale di Napoli, il 3 luglio nel 2025, ha approvato all’unanimità un atto che impegna l’amministrazione a cancellare ogni relazione con enti ed istituzioni che siano espressione diretta del governo di Israele.

«Visto il mancato rispetto da parte di Israele del ruolo e delle funzioni sancite dallo statuto delle Nazioni Unite e dallo statuto della Corte Internazionale di Giustizia in merito alla legalità internazionale» [Sergio d’Angelo – Consigliere Comunale di Napoli]

La mozione ha chiesto ancora al sindaco, in qualità di presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, di reclamare presso regioni e governo l’adozione di restrizioni agli accordi per lo studio, la cultura, la ricerca e gli scambi commerciali e tecnologici verso università ed imprese israeliane.

Primo firmatario del documento è stato il consigliere Sergio D’Angelo: «A Gaza si è consumato un vero e proprio sterminio di innocenti, duecento giornalisti uccisi, operatori sanitari, medici, volontari, cooperanti e soprattutto popolazione civile, decine di migliaia di bambini. Tutto quanto questo non è più possibile tollerarlo.»

La decisione è giunta al termine di una vivace seduta dell’assemblea cittadina interamente dedicata alla crisi umanitaria di Gaza.

L’assemblea è cominciata con l’intervento di Abeer Odah, ambasciatrice in Italia dello Stato di Palestina. A seguire hanno preso la parola rappresentanti di associazioni ed enti territoriali, alcuni deputati e la comunità palestinese della Campania.

La presidente del Consiglio, Enza Amato, ha ribadito la vicinanza alla comunità di Gaza, assicurando l’appoggio incondizionato, e ha rinnovato l’appello per fermare lo sterminio dei palestinesi.

«Invitiamo questo consiglio comunale ad esprimere una posizione equilibrata che condanni ogni forma di violenza e terrorismo da qualunque parte provenga, e che richiami con forza la necessità di una soluzione politica fondata sul dialogo, sulla coesistenza e sul rispetto dei diritti umani. La politica locale, purtroppo, non ha il potere di cambiare gli equilibri geopolitici, ma ha il dovere di affermare con forza valori universali che sono la pace, la libertà, la solidarietà e la dignità umana. [Iris Savastano – Consigliera comunale di Napoli]

«Nella tensione della guerra non si rispettano più gli ospedali. L’ospedale Nasser di Gaza, o l’ospedale di Al-Ahli di Gaza, o anche l’ospedale di Khan Yunis, sono saliti alla cronaca per dei massacri. Pare che ogni pronto soccorso della striscia di Gaza abbia una postazione di Hamas! Questo è veramente inverosimile dal punto di vista razionale. Noi dobbiamo indignarci davanti a questi atteggiamenti per tutelare noi stessi e tutelare anche i giovani israeliani perché la vendetta è una spirale.» [Gennaro Rispoli – Consigliere comunale di Napoli]

«Diciamo che il Comune di Napoli si è impegnato già nel giro di due mesi a riconoscere lo Stato di Palestina, a presentare ed approvare questa mozione di sostegno per gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, e questo è un impegno molto importante. Magari bisgna usare parole e linguaggi nuovi.» [Shafik Kurtam – Presidente della comunità palestinese della Campania]

«Sono stato due volte al valico di Rafah, l’anno scorso e quest’anno. Ho visto delle scene distopiche. C’erano migliaia di camion nel deserto, pieni di cibo, pieni zeppi di cibo, pronti ad entrare nella striscia di Gaza, ma bloccati dall’esercito israeliano e sapevamo poi dalle parole di chi era lì, che c’erano intanto persone che stavano letteralmente morendo di fame. Tante volte si sente dire che Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente. Ebbene, se questa è una democrazia, allora dobbiamo ridiscutere dei valori della democrazia.» [Dario Carotenuto – Deputato intergruppo per la pace Israele – Palestina]

«Mi auguro che da questa discussione emerga ciò che è necessario far emergere, cioè il bisogno delle istituzioni ad ogni livello – è importante che lo faccia anche un consiglio comunale –  si muovano e mattano in campo tutte le loro forze, perché ci siano atti concreti in grado di isolare e di fermare lo sterminio del popolo palestinese. Siamo di fronte ad un genocidio, ad un’operazione di pulizia etnica, all’uso della fame e della sete come arma di guerra, una violazione quotidiana.» [Nicola Frattoianni – Deputato]

 

Edgardo Bellini

Video Multimediale Comune di Napoli

 

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