Antisemitismo alla Columbia University
L’antisemitismo ormai domina i grandi atenei americani. Ultimo caso è quello della celebre Columbia University di New York, famosa per essere – o essere stata – una delle principali fucine del liberalismo Usa. Un professore ebreo della Columbia si è dimesso poiché le autorità accademiche hanno deciso di far tenere un “Corso sul sionismo” a Joseph Massad, docente di origine giordana nello stesso ateneo. Massad si è in passato dichiarato favorevole alla distruzione dello Stato di Israele. Non solo. Recentemente ha esaltato il pogrom perpetrato da Hamas il 7 ottobre definendo l’attacco come un “episodio di innovativa resistenza palestinese” e “un importante risultato”. Di qui le dimissioni immediate di Lawrence Rosenblatt, docente alla “School of International and Public Affairs” della Columbia. Il professore dimissionario ha accusato le autorità accademiche e la rettrice ad interim della Columbia, Katrina Armstrong, di aver “perso ogni bussola morale e intellettuale”. All’indignazione di Rosenblatt si è subito aggiunta quella del deputato democratico afroamericano Ritchie Torres, il quale si è chiesto che cosa possiamo ancora attenderci dalla Columbia University.
Ha inoltre aggiunto di non capire per quali motivi i contribuenti americani dovrebbero spendere i loro soldi per finanziare corsi che predicano l’odio razziale e la glorificazione di omicidi e stupri di massa, facendo passare i leader di Hamas come eroi e martiri. Si noti che nessuno degli studenti che hanno occupato e vandalizzato il campus della Columbia è stato sanzionato. L’unico colpito è invece un docente che ha osato protestare contro gli slogan antisemiti degli occupanti. Al contrario, gli studenti filo-Hamas hanno annunciato la pubblicazione di un nuovo giornale intitolato “Columbia Intifada”. La polemica prosegue al calor bianco, e le attuali autorità accademiche appaiono incapaci di frenare questa continua deriva ideologica. Qualcuno spera che la situazione possa cambiare con l’imminente cambio alla Casa Bianca, con l’uscita definitiva del debole e incerto Joe Biden. Ma vi sono dubbi al riguardo. Essendo gli atenei Usa in gran parte privati, neppure l’amministrazione Trump riuscirà probabilmente a cambiare la situazione.
Michele Marsonet |
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