Realtà e immaginazione umana
Per il filosofo realista la risposta è scontata e tale da non ammettere obiezioni di sorta. Tuttavia le cose non sono affatto così semplici. Sin dalle origini dell’umanità abbiamo dato vita ad enti che, pur non essendo direttamente percepibili dai nostri sensi, hanno comunque avuto una grande influenza sullo sviluppo della storia. Non molti, oggi, credono all’esistenza delle streghe e dei fantasmi. Eppure, per periodi molto lunghi, le streghe hanno svolto un ruolo di rilievo nelle vicende umane. A tal punto che ondate di persecuzioni si sono susseguite senza sosta, portando al rogo un numero incredibilmente alto di donne accusate, per l’appunto, di praticare la stregoneria. Ciò deve farci riflettere su un fatto di grande importanza. Molto spesso la verità deriva dalla condivisione intersoggettiva di idee e opinioni. Intendo dire, con questo, che se un vasto numero di persone sono d’accordo circa l’esistenza di certe entità, allora esse “entrano nella” realtà di coloro che vi credono. Si tratta di una constatazione tutt’altro che banale, in grado di mettere in crisi la tradizionale idea di realtà intesa come ciò che risulta esperibile dal nostro apparato sensoriale.
Nel mondo di coloro che credevano (o tuttora credono) all’esistenza delle streghe, la loro presenza è così evidente da autorizzare la loro uccisione per il bene della collettività. Proprio per questo la conoscenza intersoggettiva svolge un ruolo cruciale nei nostri processi cognitivi. Se scopro che molti esseri umani condividono la mia opinione circa l’esistenza di certi enti, allora la realtà si identifica con l’opinione corrente in quanto condivisa da tantissime menti. Si pensi inoltre al ruolo cruciale svolto dalle entità mitologiche nell’antichità greco-romana. In quel contesto il mito aveva un’importanza analoga a quella che ai giorni nostri riveste la scienza. E poco importa che molti filosofi classici mettessero in guardia i loro simili dagli inganni del mito. Esso era comunque patrimonio della grande maggioranza dell’umanità a quei tempi, e la storia antica si può spiegare compiutamente solo rammentando tale situazione. In epoca contemporanea un ruolo analogo viene svolto dalle entità teoriche della scienza. Molti non credono alla loro esistenza e continuano a privilegiare il senso comune, proprio perché esso è più vicino alla realtà che noi percepiamo sul piano sensoriale. Da queste brevi considerazioni si può trarre una lezione assai importante. La realtà che gli esseri umani prediligono è quella sperimentabile e comunicabile sul piano intersoggettivo. Il che spiega, inoltre, perché i social network abbiano acquisito nelle nostre società un peso sempre più crescente.
Michele Marsonet |
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