2020-2024: quattro anni di collaborazione con Il Nuovo Monitore Napoletano
Il 28 ottobre 2020 scrivevo alla redazione del Nuovo Monitore Napoletano: «Gent. ma Dott.ssa Antonella Orefice. Le accludo l’articolo Trinità laiche nella storia d’Italia. Sarei lieto venisse preso in considerazione per la pubblicazione nella rivista da Lei diretta. Ai medici, come è noto, piace scrivere e spesso sono appassionati di storia in genere oltre che alle anamnesi dei pazienti. Molti cordiali saluti.» Ecco la risposta dello stesso giorno: «Gent.mo dott. Alberto, grazie per il suo pregevole contributo. Sicuramente sarà pubblicato nei prossimi giorni. Spero sia l’inizio di una lunga collaborazione. Grazie e benvenuto tra i nostri collaboratori. Tanti cordiali saluti ricambiati. A. Orefice.» Iniziava così, quattro anni, fa la mia collaborazione con Il Nuovo Monitore Napoletano, un’esperienza positiva e stimolante che merita alcuni commenti. Lo scrittore dilettante, che fa dello scrivere una piacevole attività collaterale alla propria attività lavorativa, ha la possibilità di pubblicare a proprie spese, ma è cosa gradita trovare ospitalità in quotidiani o riviste. Il piacere aumenta se si tratta di una rivista, come Il Nuovo Monitore Napoletano, ispirata a ideali di libertà ed uguaglianza, ripresi dal Monitore Napoletano, fondato dalla patriota Eleonora de Fonseca Pimentel durante la Repubblica napoletana del 1799. La preparazione degli articoli sulle biografie ha richiesto in questi anni un lavoro di ricerca da effettuare con precisione, ma anche un approccio empatico per i personaggi come verso i pazienti nella mia precedente professione medica. Nella sezione “libere riflessioni” ho potuto affrontare gli argomenti più diversi in piena libertà, esprimendo il mio punto di vista non sempre “asettico”. Il famoso scrittore George Orwell in un saggio del 1946, Why I write, poneva quelle politiche tra le motivazioni dello scrivere, affermando: «The opinion that art should have nothing to do with politics is itself a political attitude.» Un aspetto interessante del Nuovo Monitore Napoletano è, a mio parere, la pubblicazione delle “visite agli articoli”. Mi ricordano le citazioni delle pubblicazioni scientifiche usate per valutare il merito della ricerca. Mi rendo conto che una “visita” può significare un semplice click sul titolo dell’articolo, ma si può anche ipotizzare sia seguito da una lettura completa del testo e susciti valutazioni e commenti. É comunque, a mio parere, non solo un indice dell’interesse dei lettori per i vari argomenti, ma anche un motivo di soddisfazione per gli autori. D’altra parte (fatta eccezione per coloro che vogliono mantenere segreti i propri diari personali e i documenti ufficiali che devono rimanere secretati), chi scrive ha il desiderio di far conoscere la propria produzione. Orwell nel saggio sopracitato, mette al primo posto delle motivazioni degli scrittori lo sheere egoism, l’egoismo puro, il desiderio di mostrarsi più bravo, di essere conosciuti, ricordati dopo la morte, di far dimenticare delusioni infantili, etc, etc. Devo confessare che anche a me ha fatto piacere constatare il numero complessivo delle “visite “, circa 200mila ai miei 110 articoli pubblicati, e il loro progressivo aumento nel tempo. La disponibilità della redazione, la gentilezza della direttrice della rivista, e last but not least la rapidità nella pubblicazione degli articoli, sono stati ulteriori piacevoli riscontri in questi anni e la collaborazione col Nuovo Monitore Napoletano, per me un’esperienza positiva e gratificante nell’età avanzata. Non mi resta che ringraziare la redazione e in particolare Antonella Orefice, salutandola con l’espressione da lei usata quando mi ogni volta mi comunica la pubblicazione di un articolo: «Tantissimi cari saluti e a presto rileggerci.» È un invito che accolgo ogni volta con piacere.
Alberto Dolara
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