Pio IX e l’ambiguo dogma dell’Immacolata Concezione
Il 13 maggio del 1792 nasceva a Sinigaglia, piccola città delle Marche che affaccia sull’adriatico, dal conte Girolamo Mastai Ferretti e dalla contessa Caterina Solazzi, un figlio cui posero il nome di Giovanni-Maria, il futuro Papa Pio IX. Eletto Papa dal conclave la sera del 16 giugno del 1846 al quarto scrutinio, dopo appena 48 ore dall’apertura dei lavori, fu incoronato nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, il successivo 21 giugno. «Gran rumore si mena da per ogni dove della liberale tendenza che manifestasi dal Papa Pio IX. Il grido universale lo saluta come l’astro foriero di libertà d’Italia» scriveva Camillo Mapei, ex prete cattolico e rifugiato politico a Londra, in un periodico mensile misconosciuto, quanto gagliardamente avversato dal Vaticano, dal titolo L’eco di Savonarola.1 Il periodico, a tiratura mensile, diffuso prevalentemente tra gli evangelici italiani residenti nel Regno Unito, che spesso versavano in condizioni di indigenza, aveva una tiratura molto limitata e si reggeva unicamente sulla contribuzione di coloro che potevano pagare l’abbonamento e sul lavoro gratuito del redattore. La rivista pubblicava gli articoli scritti da personaggi accomunati dalla fedeltà al Vangelo e dall’amor di patria, per lo più esuli perseguitati, tra cui spiccavano le firme di Salvatore Ferretti, dello stesso Mapei, di Gabriele Rossetti e di tantissimi altri.
Camillo Mapei2, buon conoscitore della teologia cattolica, fu uno dei pochi a capire immediatamente che nessun vento di libertà poteva spirare dal Vaticano, nonostante il tanto euforico ottimismo dei liberali italiani e ne illustra i motivi in un articolo dal titolo “Alcune riflessioni sul nuovo Papa Pio IX”, comparso nel primo e secondo numero dell’anno 1° della Rivista, anno 1847.3 I motivi addotti sono molteplici e tutti discendenti dalla teologia cattolica, secondo cui il potere dei Re è indipendente dalla volontà dei popoli, emanando direttamente da Dio, la libertà civile è dunque contraria alla legge divina. Per tale motivo gli sforzi delle nazioni per conquistare i loro diritti si chiamano ribellioni e la sovranità del popolo un errore. Così ad esempio il polacco che tentava di riconquistare dalle mani dell’usurpatore russo la sua nazionalità veniva chiamato empio e l’usurpatore russo legittimo sovrano.4 Nella Chiesa di S. Pietro si cantava l’inno ambrogiano alla notizia della disastrosa sconfitta delle falangi polacche. Si tratta di un ben conosciuto dogma cattolico, che poggia non già sulla infallibilità del Papa, che era ancora in controversia, ma su quella della Chiesa. Pio IX, quindi, nonostante le aspettative, non poteva in alcun modo sconfessare uno dei dogmi fondamentali del cattolicesimo, senza divenire, egli stesso, un eretico. In conclusione, secondo Mapei, «La speranza che Pio IX possa favorire le opinioni liberali, ed accontentare i desiderj dell’Italia, che tende alla politica emancipazione, ed al reggimento costituzionale, non solo è un sogno, ma un paradosso…» Il mondo pareva aver dimenticato che il nuovo Papa aveva giurato, nelle mani del Sacro Collegio, di mantenere intatti i diritti, i possessi, le costituzioni e le consuetudini della Chiesa. Sin dai primi atti del nuovo pontefice, apparve del tutto chiara la falsità della prospettiva della nuova era che sbandieravano i Gesuiti i quali, con “astuto divisamento” e “sottili stratagemmi” avevano macchinato per farlo assurgere al trono pontificio. Il 16 luglio del 1846, un mese dopo l’elezione, i cittadini romani potevano leggere il decreto di amnistia per i rei di diritti politici, appiccicato per tutta la città. Ma anche quel primo atto politico era rivestito di ambiguità, poiché richiedeva una abiura scritta ed escludeva categoricamente “quei pochissimi ecclesiastici, uffiziali militari e impiegati di governo”. Sottoscrissero l’abiura i soliti tanti del “tengo famiglia”, ma gli irriducibili continuarono la loro lotta per la redenzione della Patria dagli esilii più disparati e si riversarono a Roma proclamandone la Repubblica appena tre anni dopo (il 9 febbraio 1849). La perniciosa influenza gesuitica sarà una costante per tutto il pontificato di Pio IX e culminerà l’8 dicembre 1864 con la pubblicazione di una enciclica nella quale condannò 80 proposizioni, di fatto aggiungendo al simbolo romano altre ottanta dottrine da credersi e ritenersi da tutti i cattolici, pena la scomunica. La nota di queste proposizioni, unita all’enciclica, è conosciuta con il nome di Sillabo. Per chi volesse approfondire, una bella pubblicazione intitolata “Il Sillabo” è quella di Ernesto Rossi (collana Stato e Chiesa), che nel solo primo anno (1957) ebbe ben tre edizioni.5 Una delle tante perle del pontificato di Pio IX fu la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, secondo il quale Maria, madre di Gesù, è stata esentata, sin dal suo concepimento, dal peccato originale. Francesco Dall’Ongaro (1808-1873), ex sacerdote e rivoluzionario d’ispirazione mazziniana, spiega che i due poteri che il Papato riuniva al momento consistevano nel dispotismo gesuitico quanto al dogma e quello austriaco nel campo della politica. Sul primo punto, così si esprime: «Il Papa, dall’alto della sua cattedra infallibile, ratificò come dogma l’opinione della Compagnia intorno alla Concezione Immacolata. Non che importasse molto alla Compagnia che il Credo cattolico avesse un dogma di più e la madre del falegname di Nazzarette una macchia di meno: ma importava a’ Gesuiti che il Capo della Chiesa, sigillando colla sua autorità l’opinione che i loro scrittori e i loro missionarii avevano propugnata, li dichiarasse implicitamente i soli depositari ed interpreti della fede» 6 Nella dottrina della Chiesa Cattolica il peccato originale, “è quello in cui tutti nasciamo, a cagione della caduta di Adamo”. In sostanza, ognuno che nasce porta con sé una colpa che non ha commesso e che risale alla disobbedienza di Adamo. Ovviamente, sempre secondo la Chiesa, il rimedio per togliere quel peccato c’è ed è costituito dal battesimo: «Il battesimo è il primo dei sacramenti per mezzo del quale siamo liberati dal peccato originale ed attuale, e rinasciamo figli di Dio, eredi del cielo, e membri della Chiesa di Cristo, colla lavanda d’acqua mediante la parola di Dio”. “Quindi i fanciulli non battezzati non posson mai entrare in Paradiso, ma son ritenuti in una parte d’inferno, chiamata limbo dei bambini, ove saranno per sempre privi della vista di Dio».7 Neppure gli adoratori di Moloc e di Astarte dell’antica Canaan, che sacrificavano i bambini bruciandoli vivi, sarebbero mai arrivati ad immaginare una simile crudeltà! Sempre sull’Eco di Savonarola un altro esule, stavolta Toscano, Damiano Bolognini, sfuggito miracolosamente alle grinfie della polizia e dalla “furia pretina” 8 nella notte tra il 15 e il 16 ottobre1851 e costretto a riparare a Malta, scriveva un lungo articolo dal titolo “Un nuovo dogma della Chiesa Romana”.9 Bolognini fu tra i promotori e componenti la commissione per la costruzione del cimitero “per i cristiani Evangelici di qualunque denominazione” in Firenze (oggi noto come “Cimitero degli Allori”), assieme ad altri cinque nomi di spicco della Chiesa Libera di Firenze tra cui Salvatore Ferretti. Il cimitero fu costruito su progetto dell’ing. Roster con la contribuzione dei fratelli fiorentini e italiani (le altre denominazioni tra cui i Valdesi non vollero contribuire) e prevalentemente con fondi raccolti tra i fratelli inglesi, in località fuori di Porta a Pinti, su una superficie di 7600 metri quadrati, vicino a quello svizzero, a partire dall’anno 1864 e inaugurato nel 1878. Nel cimitero era prevista anche una sepoltura per i fanciulli, dove potevano essere scritte le parole di Luca 18:16: “Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non li divietate, perciocchè di tali è il regno di Dio”. Che stridente contrasto tra le parole del Salvatore e lo spaventevole limbo inventato del Vaticano! Bolognini rileva nel suo scritto che quel dogma non ha alcuna base scritturale, commentando peraltro che “Pio IX ha gettato il disonore sulla persona di Gesù Cristo, innalzando Maria allo stesso livello del Salvatore” e dimostrando abbondantemente che l’invocata tradizione a sostegno del dogma era stata sconfessata nel passato dai c.d. Padri della Chiesa, dai Teologi e finanche dal alcuni Papi.10 Maria, madre di Gesù, al di fuori degli episodi della natività, compare occasionalmente nei Vangeli per sei volte: Gesù dodicenne a Gerusalemme (Matteo 2:41-52) Alle nozze di Cana (Giovanni 2:1-12) Maria Cerca Gesù tra la folla (Matteo 12:46-50) Una donna nella folla alza la voce per benedirla (Luca 11:27-28) Ai piedi della croce, dove viene affidata a Giovanni, che da quel momento la prese con sé (Giovanni 19:25-27), A Gerusalemme, dopo l’ascensione, era perseverate nella preghiera assieme agli apostoli (Atti 1:12-14). Al di là di quanto è scritto nei Vangeli, ogni ammennicola, grande o piccola che sia, puzza di eresia, anche se avvolta in un manto odoroso di mellifluo buonismo. Il cosiddetto Marianesimo, meglio definibile come Mariolatria, non ha altro scopo che quello di far perdere di vista Colui che sta al centro della Buona Novella, Gesù Cristo, e di conseguire il dominio delle anime, la signoria sulle coscienze e le mani sulla società. Una bella pubblicazione sul tema, che attinge a piene mani nei Vangeli, con riflessioni sobrie e pertinenti, è quella di Gastone Racine (1937-2006)11 scaricabile da internet 12 e che ho reimpaginato e reso meglio stampabile per i lettori del Nuovo Monitore.13
Maria non ha bisogno di essere esaltata da nessuno poiché a questo ha già provveduto l’Iddio di Giacobbe che ha posato su di lei la sua grazia, dichiarandola favorita dal Signore, benedetta tra le donne e destinandola a una grande missione: «Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine» (Luca 1:31-33), secondo «la misericordia di cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua discendenza per sempre» (Luca 1:46-55), parole che hanno significato solo all’interno della storia di Israele. Nella cultura cattolica l’ebrea Maria è divenuta la pagana Madonna, Concepita senza peccato, Assunta in cielo in anima e corpo14, Corredentrice, Madre della Chiesa, Madre di Dio, Rifugio dei peccatori e così via. In questi tempi bui, con Israele in guerra e dove nel mondo occidentale, che dovrebbe definirsi civile, schiere di facinorosi e politicanti cavalcano l’antisemitismo più sfrenato, sovente sotto le mentite spoglie del pietismo e del pacifismo, non dobbiamo dimenticare che Maria era ebrea, figlia di ebrei, originaria di Betlemme, in Giudea, e discendente in linea diretta di Davide, Re d’Israele.
Note 1. Inserito nell’Index Librorum Prohibitorum con decreto 29.11.1847, e così descritto: “L’Eco di Savonarola. Folio mensile diretto da italiani christiani. London, 1847-1860, in 8°, 11 annate in 5 volumi” 2. Nato a Nocciano, piccolo borgo presso Chieti, il 1° giugno 1809, canonico, professore di dogmatica e di morale, morto a Dublino il 18 aprile 1853. 4. Enciclica di Gregorio XII ai Primati, Arcivescovi, Vescovi e breve indirizzata ai Vescovi di Polonia. 5. Ernesto Rossi, Il Sillabo, Parenti editore, Firenze, 1957 6.Francesco Dall’Ongaro: I Gesuiti, Unione Tipografico-Editrice, Torino, 1864 7. Catechismo di famiglia ossia la dottrina cristiana, Firenze, Soc. Toscana per la diffusione dei buoni libri, Tip. G. Barbera, a spese degli editori, 1862, munito dell’imprimatur dell’arcivescovo di Firenze, con la dicitura: “… non solo non vi abbiamo rinvenuta cosa alcuna che sia contraria agl'insegnamenti della Chiesa Cattolica, ma ci è sembrato un lavoro di singolar pregio per il metodo con cui vi sono esposte le verità della fede, ed opportunissimo per l'istruzione religiosa, che si richiede in questi nostri tempi. 8. Appena ristabilito il governo di Leopoldo nel 1849, scoppiò la persecuzione contro quei Toscani che frequentavano il Servizio Italiano nella Cappella Svizzera, con perquisizioni domiciliari, sequestri di Bibbie e prigioni talora commutate in esilio. Ne fecero le spese anche nomi di spicco come il conte Piero Guicciardini, appartenente a una delle più antiche e maggiori casate dell’aristocrazia toscana. 9. Damiano Bolognini, Un nuovo dogma della Chiesa Romana, in L’Eco di Savonarola, n. 11 e 12 del 1854 10 «L’Eco di Savonarola», n. 11 e 12, novembre e dicembre 1854 11. Gaston Racine, les leçons de Marie Mère de Jésus, édité par l’auteur, Nice, 1957 12. Gastone Racine, Le lezioni di Maria. 14. Dogma proclamato da Pio XII il 1º novembre 1950
Dipinto di Luigi De Luise di Salerno, 1854 (Museo di San Martino). Didascalia: “Solenne processione della immagine della S. S. Vergine Maria che si venera nella Chiesa del Gesu' Vecchio per festeggiare nell'anniversario della sua incoronazione - la Sanctissima definizione dogmatica della Immacolata Sua Concezione emanata dal Sovrano Pio IX nel Vaticano in Roma il di 8 dicembre 1854.” Il corteo si snodava in Piazza Municipio a Napoli. In primo piano la statua seguita da baldacchini e da Ferdinando II col suo corteo. Da notare l’imponente presenza dei vari corpi dell’esercito e le finestre addobbate a festa.
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