Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Il falso testamento di Carlo II d'Asburgo

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Novembre 1700: Carlo II d’Asburgo, erede di Carlo V e del “regno su cui non tramontava mai il sole”, moriva poco più che trentenne senza eredi a Madrid lacerato da malattie ereditarie dovute alle ripetute unioni tra consanguinei volute per motivi ereditari che lo avevano reso sterile e minato nel corpo ma non nella mente.

Egli era a conoscenza delle mai celate mire imperiali dell’antico antagonista dei Troni d’Austria e di Spagna: Luigi XIV, il “Re Sole”.

Carlo II voleva nominare erede il secondogenito dell’Imperatore d’Austria, Carlo e pertanto chiese al cugino di inviarlo a Madrid per iniziare il suo inserimento a Corte. Il Re Sole, venendone a conoscenza, minacciò che se ciò fosse avvenuto, la nave con il figlio dell’Imperatore asburgico sarebbe stata bombardata dai francesi.

La spedizione fu così sospesa. Nel frattempo ne condizioni di salute di Carlo II si aggravarono, fino a portarlo alla morte. Dopo qualche mese si attendeva ormai febbrilmente l’apertura del testamento. Ma per il pretendente al trono fu un’amara sorpresa: il beneficiario del lascito del più esteso impero del mondo fu Filippo d’Angiò - Borbone, pronipote proprio di Luigi XIV e marito di Isabella Farnese e padre di Carlo (il futuro Carlo Re di Napoli e Sicilia poi Carlo III Re di Spagna).

 

Il testamento, redatto da un Notaio, portava la firma “Jo el Rey” (Io il Re) secondo l’uso vigente nella Corte spagnola: il Re era l’origine di tutte le autorità e non doveva dichiarare il suo nome ma solo la sua sovranità. Nella Corte francese invece il Re Sole usava firmarsi solo “Louis”.

Tutta la Corte finì in subbuglio, le diplomazie esterrefatte. Quale arcano motivo aveva convinto il defunto Re a lasciare il Trono proprio alla dinastia del peggior nemico degli eredi di Carlo V, quei Borbone che da tempo immemore contendevano agli austriaci e spagnoli il predominio dell’Europa continentale?

La crisi internazionale che conseguì a questo colpo di mano architettata dai servizi segreti francesi con la connivenza di una parte interessata e corrotta della Curia Romana portò alla “guerra di successione spagnola” che oltre a fiumi di sangue causò l’impoverimento della Spagna e della stessa Francia che si protrasse fino a fine Settecento e dalla cui miseria ne trasse origine Rivoluzione francese.

Tornando al testamento, il sottoscritto, Grafologo giudiziario, fu incaricato dagli scrittori Francesco Monaldi e Rita Sordi di valutare la firma al documento con il confronto di scritti sicuramente autografi di Carlo II. Il risultato è stato univoco ed incontestabile. Gli scritti autografi hanno delineato un soggetto con evidenti problematiche fisiche e neurologiche che non potevano che avere l’esito nefasto del decadimento psicofisico.

La firma in calce al testamento ha invece evidenziato un tratto deciso, giovanile e spigliato che imita le forme letterali, ma che non avrebbe mai potuto essere nemmeno lontanamente confuso con il soggetto da cui promanano gli scritti autografi. In altre parole il testamento è un falso.

Presso un notaio di Vienna sono state depositate le perizie di chi scrive (perito di Napoli) e di un’altra Grafologa forense a cui autonomamente gli scrittori Monaldi e Sorti hanno dato incarico. Pur non avendo mai avuto contatti tra loro i periti sono pervenuti ai medesimi risultati. L’intricata storia è stata pubblicata nel 2015 nel volume Secretum edito da Baldini & Castoldi.

 

 

 

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