Il Conte di Cagliostro ed il misterioso Rito Egizio
Sepolto sotto un triangolo magico che mette in collegamento tre siti al centro della Napoli misteriosa e occulta, esiste un segreto antico tramandato da altissimi iniziati come il Principe di Sangro, il Conte d'Aquino e il Conte di Cagliostro. Un segreto iniziatico, forse alla base di alcuni riti esoterici, che affonda le sue radici nell'antico Egitto. Quella che ha tutta l'aria di essere la trama dell'ultimo best seller di successo fiorito nel prato sempre più colorato degli scrittori che si avventurano nell'eso-giallo, è invece l'esito di una lunga e seria ricerca risalente ad una ventina di anni fa.
Un triangolo che ricordava antiche vicende: quella di Giordano Bruno, domenicano eretico che in quel convento subì le prime accuse; quella del principe Raimondo Di Sangro, alchimista e massone del '700 napoletano, e quella dell'antico tempio di Iside, sede di riti dei sacerdoti della comunità alessandrina insediatasi a Napoli nei primi secoli dell'era volgare. Un triangolo esoterico, un centro di forze del quale però mi sfuggiva il nesso fra i tre punti energetici. Scoprii con il tempo che i tre siti erano collegati sotterraneamente da cunicoli che conducevano a ipogei. Insomma il collegamento oltre che simbolico era anche reale. Alcuni anni fa scrivevo su Giuseppe Balsamo, noto con il nome di Alessandro, Conte di Cagliostro, il creatore della Massoneria di Rito Egizio. Ne ripercorrevo i viaggi in tutta Europa, ne studiavo i contatti con le corti e le Logge, cercavo un perché delle sue peregrinazioni, una spiegazione che certo non poteva essere quella a cui giunge l'Inquisizione: ovvero la tesi dell 'avventuriero siciliano, zotico e ignorante, che spendeva la vita fra truffe e raggiri per le Corti d'Europa.
E nel sottosuolo misterioso corridoi che ripercorrevano i tre vertici, congiungendosi nel laboratorio segreto del Principe. Forse l'alchimista siciliano aveva potuto attingere a quelle conoscenze per elaborare il suo Rito Egizio, ma perché Cagliostro visitò Napoli, e chi lo fece incontrare il cavaliere Luigi d'Aquino, illustre massone, membro della Loggia della "Perfetta Unione " e discepolo prediletto del principe di Sangro? Sappiamo dalle lettere del D'Aquino che Cagliostro arrivò a Napoli alla fine del 1773 proveniente da Malta, sotto le false spoglie del marchese Pellegrini, per compiere forse una missione segreta. Rimase due anni nella capitale del regno per allontanarsi nel settembre del 1775.
Il 13 Giugno 1783 lo ritroviamo a Napoli al capezzale di Luigi d'Aquino morente. Cagliostro lasciò Napoli dopo la scomparsa dell'illustre Fratello e si recò di nuovo in Francia, prima a Bordeaux, dove per un anno preparò il nuovo sistema massonico, poi a Lione (città dei grandi filosofi illuminati) dove compì la sua missione spirituale affidatagli nella città partenopea e fondò il nuovo rituale egizio.
La rivelazione dei segreti egizi con la fondazione della sua Massoneria di Rito Egizio obbediva forse a un piano degli iniziati napoletani. Cagliostro probabilmente fu, dunque, il primo esecutore di un grande progetto iniziatico. Forse proprio a Napoli ricevette quel misterioso manoscritto che è alla base del Rito Egizio. Esisteva in quel luogo quindi da secoli un centro iniziatico di origine egizia, risalente agli alessandrini del tempio di Iside. In tal caso la capitale del Regno delle due Sicilie sarebbe la culla dell'esoterismo occidentale, e forse di parte della Massoneria. E ciò spiegherebbe l'origine del cosiddetto segreto dei segreti, il "segreto delle piramidi" di cui il Conte di Cagliostro era detentore e che gli avrebbe aperto le porte delle più importanti Logge massoniche e delle Corti d'Europa. A mio parere la conoscenza di un messaggio iniziatico che risaliva a millenni prima e che è la linfa di ogni cultura esoterica, probabilmente riguardante tradizioni tramandate dall'Egitto, lega Giordano Bruno, il principe Raimondo ed il Conte di Cagliostro.
Non vi è un tesoro, ma un percorso iniziatico dove personaggi misteriosi e affascinanti hanno raggiunto, ormai secoli addietro, tappe della Conoscenza e lasciato ai posteri messaggi occultati nella pietra, nelle note musicali, nelle opere d'arte, negli scritti. Ci deve essere necessariamente un collegamento fra i siti del triangolo magico di Napoli e altri luoghi misteriosi sparsi in Europa, in quanto i siti "magici " che insistono su linee e nodi di Forza o Energia sono tra loro collegati. Erano parte di una rete di luoghi dove la Terra, grazie all'elemento acqua, ottiene un'energia particolare. Guarda caso si tratta di luoghi considerati "sacri" da millenni. |
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