1799. Un autografo di Pasquale Matera
Medico militante negli ambienti rivoluzionari della capitale borbonica, Pasquale Matera (Sortino 1768 - Napoli 1799) fu accusato di aver consegnato all’ammiraglio Lotouche -Treville nel 1793 i piani delle fortificazioni del porto e della città. Imputato nel maxi processo contro i sospettati di congiura giacobina, dovette emigrare a Roma, da qui a Genova e infine a Nizza. Entrato nell'esercito francese, partecipò valorosamente alla campagna d'Italia, dapprima col gen. Laharpe, poi col gen. Joubert, cui salvò la vita nel Tirolo; quindi, alle dipendenze del gen. Berthier, prese parte alla campagna romana del gennaio-febbraio 1898, e a Roma fu nominato comandante della 1a legione romana. In seguito a divergenze di vedute con le autorità politiche romane venne destituito. Tornato con l'armata francese a Napoli, fu uno dei capi militari della repubblica napoletana del 1799 e tra i protagonisti della resistenza all'avanzata dell'esercito della Santa Fede del Cardinale Ruffo. Condannato come reo di stato e non ammesso alla capitolazione di Sant’Elmo, all’epoca della restaurazione borbonica, fu impiccato a piazza Mercato il 10 ottobre 1799.
Di seguito pubblichiamo un rarissimo autografo proveniente dalla Francia del periodo in cui Pasquale Matera fu comandante della prima legione della Repubblica Romana.
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