Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

La causa persa del borbonismo

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Il borbonismo è stato storicamente peggiore del fascismo e andrebbe sancito almeno con le stesse leggi vigenti per il fascismo.

Il borbonismo è stato peggiore del fascismo per la durata, per il tipo di Stato che ha incarnato storicamente, per le complicità e le alleanze internazionali che ha avuto, per gli effetti tragici prodotti.

Il fascismo è durato solo 23 anni, dal 1922 al 1945, il borbonismo è durato ben 126 anni dal 1734 al 1860, con l’interruzione del decennio 1806-1815 (ma questo non è valso per la Sicilia, che ha dovuto subire senza interruzione la cappa nera borbonica e perciò è diventata una delle regioni più accanitamente antiborboniche).

Lo stato fascista ha avuto come suo fondamento costituzionale fino al 1943 lo Statuto albertino, con il potere che era esercitato sia per grazia di Dio che per volontà della nazione, ha avuto il culto dell’Italia, del Risorgimento, ma solo del suo valore fondante dell’Unità, dimenticando ed offendendo l’altra conquista, quella della Libertà e della Laicità dello Stato, allontanandosi dal Risorgimento anche sul piano internazionale, alleandosi con l’elemento più nemico della storia italiana, quello austriaco-tedesco, nella versione poi fanatica e demoniaca del nazismo di Hitler, invece che con l’Inghilterra e la Francia.

Doveva dividere il potere con altre forze istituzionali, come il re, che era formalmente al di sopra di Mussolini, con una Camera e soprattutto con un Senato di nomina regia, nel quale non tutti erano fascisti.

Esistevano pubblici tribunali, pubbliche scuole e Università, nelle quali il fascismo non in modo pieno era riuscito ad entrare o imporre il suo potere, data anche la sua brevità.

 

Solo a partire dal 1929 col Concordato si è imposto un clericalismo cattolico soffocante, e solo dal 1938 è entrata in vigore una legislazione razziale antisemita, quindi solo per 16 anni.

Si è reso protagonista in pochi anni anche di imprese civili, riconosciute dalla ricerca storica, come le bonifiche della pianura pontina e la nascita di città nuove.

Lo stato borbonico è stato in tutta la sua parabola storica uno stato assolutista, clericale, antisemita, negatore degli elementari diritti civili e politici, feroce con la sua giustizia arbitraria, la tortura ordinaria, le carceri orrende, scandali dell’Europa civile, con la pena di morte atroce e pubblica, con i vescovi, preti e i frati e le monache dominatori sul piano civile e antropologico, fanatizzanti e nemici del libero sapere, della cultura, dell’emancipazione civile e politica, con l’inquisizione e l’indice dei libri proibiti e la collaborazione stretta con la polizia contro eventuali avversari politici del sovrano assoluto prediletto, col potere di origine divina tutto concentrato nella persona e nella volontà del sovrano, straniero e fondato su una conquista militare, con un esercito che in tutta la sua parabola storica era fondato anche su mercenari (in particolare gli svizzeri).

Il borbonismo ha sterminato fisicamente o mandato al capestro, nelle carceri orrende o ha costretto all’esilio i suoi uomini (e anche donne) migliori per cultura, senso di dignità e di libertà, di italianità, privilegiando, carezzando lazzari, camorristi e briganti, tipi antropologici vicini al suo modello umano prediletto, servile, incolto, rozzo.

Il borbonismo ha esercitato il potere nella forma storicamente più offensiva degli elementari diritti civili e politici, cioè in quella medievale feudale, con gli esseri umani, uomini e donne, ridotti a ‘vassalli e vassalle’, cioè vicine alle ‘cose’, che erano comprati e venduti con i territori e gli animali nel mercato dei feudi. Questo sia con il sovrano spagnolo Carlo III conquistatore militare che col figlio Ferdinando IV (poi famoso assassino e fedifrago) fino al 1806, quando l’infame regime feudale fu abolito dal fratello di Napoleone, Giuseppe, con la legge memorabile del 2 agosto. Ritornando dopo dieci anni al potere, pur conservando alcune riforme di Giuseppe Napoleone e Gioacchino Murat, il borbonismo ha fatto di nuovo calare fino al 1860 la cappa nera del suo originario e costante assolutismo clericale antisemita, negatore e offensivo, si ripete sempre (giacchè è l’elemento caratterizzante e discriminante) degli elementari diritti civili e politici.

Le sue alleanze internazionali storicamente costanti sono state con i due nemici più tenaci e feroci dell’Italia una e libera: l’Austria e il Vaticano, che tante tragedie hanno provocato nella storia d’Italia, prima e dopo la nascita dell’Italia una e libera nel 1861.

Il regime feudale, assolutista, clericale, antisemita borbonico con la sua durata secolare ha prodotto le infinite tragedie antropologiche, civili e sociali, che sono emerse alla luce del sole della libera conoscenza, della libera ricerca, del libero dibattito nel paese e nel parlamento, a partire solo dal 1861, note con l’espressione ‘questione meridionale’, la cui complessità è stata così intricata e profonda che ancora oggi resta come un problema da risolvere pienamente.

Il fascismo per la sua brevità temporale non ha potuto eguagliare i danni antropologici, civili e sociali prodotti dai 126 anni del borbonismo, di origine spagnola, che si aggiungevano a quelli bisecolari sempre dell’arretrata e clericale Spagna dal Cinquecento agli inizi del Settecento.

Le poche iniziative civili del secolare dominio borbonico non valgono assolutamente ad assolvere il regime, come non lo fanno per il fascismo e altre dittature, tipo il nazismo e il comunismo.

Chi ne ha nostalgia e/o lo promuove è un nemico non solo dell’Italia una e libera, ma dell’umana civiltà (come avviene per fascisti, nazisti e comunisti dittatoriali) e dovrebbe vergognarsi, rivelando già in questa predilezione un animo servile e rozzo, quale era quello che veniva coltivato e promosso da quel regime.

 

 

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