Il contributo degli italo - albanesi al Risorgimento italiano: Gabriele Frega, magistrato dell'Arberia

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Categoria: Storia del Risorgimento
Creato Giovedì, 08 Dicembre 2011 18:15
Ultima modifica il Lunedì, 26 Agosto 2013 12:17
Pubblicato Giovedì, 08 Dicembre 2011 18:15
Scritto da Vincenzino Ducas Angeli Vaccaro
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Molti sono stati i personaggi nelle nostre comunità di origine albanese che si sono distinti nel periodo del risorgimento, però solo di pochi si conoscono vita e miracoli, degli altri, dei più, si sa poco o niente. Della loro vita esemplare, della loro operosita per il bene comune solo vecchie carte ingiallite e impolverate dal tempo.

Uno di questi personaggi è Gabriele Frega di Lungro, magistrato che nel suo campo si è contraddistinto ed il cui valore ha varcato i confini regionali. Non è stato un uomo d'armi, ma nella sua maniera ha contribuito, con fervida "albanesità", alla lotta contro la tirannide.

Nacque a Lungro il 16 gennaio del 1822 da Francesco Saverio Frega e Irene Pace, quindi cugino di Giuseppe Pace e Vincenzo Luci, Dal 1820 al 1848 la sua famiglia subì frequenti e diverse sventure in seguito alle vicende politiche del reame borbonico. Compì i primi studi nel Collegio Italo Albanese di San Demetrio Corone, quindi si trasferì in Napoli dove frequentò gli studi legali, filosofia e scienze esatte con i professori Luigi Palmieri, Barone Galluppi e Roberto Sanarese.

Nel 1846 all'Università partenopea conseguì la laurea in Giorisprudenza e subito cominciò a fare praticandato presso lo studio dell'avvocato Giuseppe Pica. Due anni dopo partecipò al concorso per esami di capo d'ufficio al Parlamento Napolitano, dove meritò l'elogio della commissione esaminatrice. Per sedici anni avvocò nel foro penale e civile patenopeo e contemporaneamente insegnò diritto positivo e diritto romano secondo il nuovo metodo razionale dei Giureconsulti Alemanni.

Nel 1860, anno dell'Unità d'Italia, questa è la vera data, fu nominato Consigliere al Sotto Governo di Castrovillari dove prestò servizio alla causa nazionale senza percepire alcun stipendio. Nel 1861 assunse la la carica di Vice Presidente dell'Associazione Nazionale degli Scienziati Letterati ed Artisti con sede in Napoli.

Il 6 aprile del 1862 venne costituita la Novella Magistratura delle Provincie Napolitane e su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Urbano Rattazzi, Vittorio EmanueleII con propprio decreto nominò Gabriele Frega Sostituto procuratore del Re con destinazione Catanzaro. Ebbe così inizio la brillante carriera in magistratura che diede al Frega soddisfazioni e prestigio. Tra i suoi appunti, oggi leggiamo, che predilesse il ruolo e la funzione di Pubblico Ministero per amore all'arte oratori e alla dialettica, caratteristiche fondamentali, queste, essenziali per la professione dell'avvocatura.

 

Il Frega, quindi, con decreto del 5 ottobre del1867 venne trasferito a Palmi ed il 4 agosto 1869 a Reggio di Calabria, con la promozione di nella qualifica di Reggente la Procura del Re. Il 5 giugno del 1871 raggiunse Nicastro dove, con Decreto Reale, del dicembre dello stesso anno venne nominato Procuratore del Re. Sempre con Decreto Reale del 1 febbraio venne destinato a Cosenza. Due anni dopo, l'8 giugno del 1876, Gabriele Frega raggiunse la più alta carica nella magistratura calabrese quella di Sostituo Procuratore del Re presso la Corte di Appello di Catanzaro. Dopo cinque anni, la sua salute non buona, lo costrinse a mettersi in aspettativa e il 2 dicembre del 1883 venne collocato a riposo. Si interruppe così la sua brillante carriera che avrebbe potuto portarlo nei più alti rangi della magistratura nazionale. Morì in Lungro nel 1894. Nimerosi sono gli attestati di benemerenza, fra i quali spicca  quello di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, decretato il 16 gennaio 1876.