Una lapide alla memoria per i martiri del 1799
Finalmente la "damnatio memoriae" è stata vinta. Finalmente i nostri martiri hanno una lapide degna della loro gloriosa opera, posta nel luogo dove furono indegnamente gettati allora, ma che da oggi trasmetterà ai posteri il loro imperituro ricordo. Erano le più elevate personalità di pensiero, di dottrina, di moralità personale e civile della storia del Mezzogiorno: da Domenico Cirillo a Mario Pagano, da Ettore Carafa al Vescovo Michele Natale, giusto per ricordare qualcuno dei 25 ammassati in quella fossa comune finora rimasta muta, anonima, calpestata con indifferenza da chiunque. La lapide così recita “Questo luogo a lungo obliato/ custodisce i resti dei Patrioti trucidati/ durante la Repubblica Napoletana/ del 1799”.
Essa è stata voluta dal Comune di Napoli, dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, nella persona del suo indimenticabile fondatore Gerardo Marotta, dai padri Carmelitani, che hanno in affido la Basilica di proprietà della Repubblica, che sono segnati in fondo alla lapide. La essenziale cerimonia si è tenuta il 24 gennaio 2020 alle ore 11. Erano presenti tra gli altri il neoassessore alla cultura, Eleonora de Majo, il precedente Nino Daniele, Massimiliano Marotta, figlio di Gerardo e attuale presidente del citato Istituto ed Antonella Orefice, devota e rigorosa studiosa dei Martiri del 1799. Alla cerimonia hanno partecipato diversi fedeli e credenti laici del 1799, dei suoi valori imperituri di Libertà, di Eguaglianza di diritti e di doveri, di Democrazia, di Modernità, di Italianità, di Europa, che stanno alle origini del nostro glorioso Risorgimento dell’Unità e della Libertà della nostra cara Patria, che si è svolto da fine Settecento, proprio con quei Martiri, fino ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, loro fratelli di idealità storica. Il sottoscritto presente alla cerimonia doverosamente ha fatto ascoltare l’Inno della Repubblica del 1799 musicato da Cimarosa, dopo gli interventi. Di seguito l'elenco dei martiri del 1799 seppelliti nella Basilica del Carmine Maggiore di cui 3 nella Sala del Capitolo (attualmente la sala delle Confessioni) e gli altri nei sacelli del Pronao. L'elenco è stato tratto da A. Orefice, La Penna e la Spada, Napoli, 2009.
Seppelliti nella Sala del Capitolo Giuliano Colonna (Napoli 13.10. 1769, principe di Aliano) Gennaro Serra (Portici (Napoli) 30.10.1772, duca di Cassano) Niccola Pacifico (Napoli 22.06.1734, sacerdote)
Seppelliti nel Pronao Gaetano Russo (Napoli 1759, colonnello di fanteria) Michele Natale (Casapulla (Caserta) 23.08.1751, vescovo di Vico Equense) Niccolò Fiani (Torremaggiore (Foggia) 23.09.1757, guardia del corpo) Ettore Carafa (Andria 29.12.1767 Conte di Ruvo) Ferdinando Pignatelli (Napoli 21.09.1769, principe di Strongoli) Mario Pignatelli (Napoli 1773) Francesco Antonio Grimaldi (Seminara (Reggio Calabria) 1743, colonnello di fanteria) Giuseppe Riario Sforza (Napoli 5.05.1778, marchese di Corleto) Onofrio De Colaci (Parghelia (Catanzaro) 25.04.1746, magistrato) Domenico Vincenzo Troisi (Rocca Gorga (Frosinone) 23.12.1749, abate) Francesco Mario Pagano (Brienza (Basilicata) 8.12.1748, avvocato) Domenico Leone Cirillo (Grumo-Nevano (Napoli) 10.04.1739, medico) Ignazio Ciaja (Fasano (Bari) 24.10.1762, letterato) Giorgio Pigliacelli (Tossicia (Teramo) 7.02.1751, avvocato) Severo Caputo (Napoli 1757, professore di teologia) Ignazio Falconieri (Lecce 16.02.1755, sacerdote) Colombo Andreassi (Villa Sant’Angelo (Aquila) 19.10.1770, avvocato) Raffaele Iossa (Napoli 1780, avvocato) Leopoldo De Renzis (Napoli 1749, colonnello di fanteria) Niccola Fiorentino (Pomarico di Basilicata 3.04.1755, avvocato) Francesco Granata (Rionero di Basilicata 25.11.1748, professore e padre carmelitano) Carlo Romeo (Guardialfiera (Campobasso) 1755, avvocato) Gaspare Pucci (Sambuca Zabut (Agrigento) 6.09.1774, studente di medicina) Cristoforo Grossi (Lagonegro (Basilicata) 19.05.1771, studente di medicina) Luigia Molines Sanfelice (Napoli 6.01.1763)
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