Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Jean Lannes, l'Achille della Grande Armée

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La Campagna del 1805 che culminò il 2 dicembre con la battaglia di Austerlitz, nei pressi dell’odierna Olmitz, nella Repubblica Ceca, è considerata dagli storici militari come l’esempio perfetto di Campagna napoleonica.

Per giungere ai propri scopi l’esercito francese ingannò il nemico con una falsa proposta di pace.

Jean Lannes e Joachim Murat, idearono un piano per prendere il grande ponte di legno che attraversava il Danubio nei sobborghi di Vienna, un sito di enorme importanza strategica per l’esercito francese, in marcia per affrontare le forze congiunte di Austria e Russia.

Il ponte era tenuto in stretta sorveglianza dagli  austriaci  che lo avevano riempito di  cariche esplosive nel caso fosse necessario abbatterlo per arrestare l’avanzata nemica.

Il pericolo che gli austriaci attuassero questa tattica appena i francesi fossero apparsi all’orizzonte era forte e pertanto i due migliori marescialli di Napoleone escogitarono una strategia per prenderlo intatto.

Indossando le loro uniformi da cerimonia e accompagnati da un gruppo di ufficiali che parlavano tedesco, si diressero con cautela verso il ponte gridando all’armistizio.

 

Il generale austriaco, anziano e non troppo brillante si lasciò convincere  senza difficoltà di un presunto accordo stipulato tra l’imperatore di Francia e quello d’Austria. Così, mentre i superiori discutevano della resa, le truppe francesi raggiunsero tranquillamente  il ponte e disinnescarono gli esplosivi.

Il trucco permise ai francesi di arrivare a combattere energicamente la battaglia di Austerlitz, che Napoleone stesso definì come la più grande che avesse mai combattuto.

Alle quattro del pomeriggio del 2 dicembre 1805, dopo nove ore di battaglia, l’esercito austro-russo non esisteva più. Gli austro-russi rimasti sul campo furono 15.000, mentre l’Armeè  perse 8.000 uomini in una battaglia che sarebbe rimasta nella storia.

In seguito il generale austriaco Auersperg  fu processato davanti a una corte marziale per la sua leggerezza e morì in disgrazia, mentre il segretario privato di Bonaparte  definì la strategia di Lannes e Murat  un «atto di coraggio e di presenza di spirito che ebbe enorme influenza sugli avvenimenti della campagna.»

Jean Lannes, duca di Montebello,  era nato il 10 aprile 1769 a Lectoure in Francia.

Nonostante le umili origini, imparò a leggere e scrivere da un prete del villaggio e fu apprendista in un tintore.

Nel 1792 si unì ai volontari nazionali di Gers e, come sergente maggiore, prestò servizio nell'esercito dei Pirenei orientali contro gli spagnoli.

Il grande coraggio dimostrato nella battaglia di Dego (1796), durante la campagna d’Italia, lo portò all'attenzione di Napoleone, che lo elevò al grado di generale nel 1796. L’anno successivo ebbe il comando delle operazioni nell'Italia centrale contro lo Stato Pontificio e ottenne sull'esercito papale la vittoria del Senio, rimanendo poi incaricato delle successive trattative diplomatiche col pontefice.

Nel 1798-99 prese parte alla presa del Cairo, poi militò in Siria dove, al comando di una divisione dell'esercito, svolse un ruolo da protagonista nell'assedio di Gaza e Saint-Jean d'Acre, pur riportando gravi ferite nella battaglia di Aboukir.

Ritornato in Francia, prese parte al colpo di Stato del 18 brumaio, l'anno VIII (9 novembre 1799), che portò Napoleone al potere.

Impegnato con l'avanguardia che attraversò le Alpi in Italia nel maggio 1800, sconfisse gli austriaci a Montebello il 9 giugno, contribuendo così alla vittoria di Napoleone a Marengo cinque giorni dopo.

Louise Antoinette Scholastique de Guéhéneuc Dopo aver divorziato dalla sua prima moglie adultera, il 16 settembre del 1800 si unì in matrimonio con la nobildonna Louise Antoinette Scholastique de Guéhéneuc (Parigi 1782–1856) da cui ebbe cinque figli. Per l’eccellente formazione culturale Louise brillò come ambasciatrice di Francia alla corte del Portogallo.

Nel maggio 1804 Lannes fu nominato uno dei 18 marescialli dell'impero e combatté nelle battaglie di Ulm (ottobre 1805), Austerlitz (dicembre 1805) e Jena (ottobre 1806).

Nella battaglia di Pultusk in Polonia, il 26 dicembre 1806,  sconfisse una forza russa molto più grande, e ancora a Friedland nel giugno 1807.

Nel 1808 fu creato duca di Montebello in onore della sua più grande vittoria. Mandato in Spagna, diresse il sanguinoso assedio di Saragozza. Riaccesasi la guerra nell'Europa centrale, prese parte brillantemente alla prima fase della campagna in Baviera. Ma nella battaglia d'Essling (22 maggio 1809) fu gravemente ferito alle due gambe.

Dopo aver subito una doppia amputazione, morì a Vienna nove giorni dopo.

«L'ho trovato un pigmeo e l’ho lasciato un gigante» disse di lui Napoleone.

Le spoglie imbalsamate del maresciallo Lannes furono trasportate nel Pantheon di Parigi.

La moglie Louise fu nominata dama d’onore dell’imperatrice Maria Luisa e divennero amiche inseparabili. Dopo la caduta dell’Impero Louise si ritirò a vita privata e morì a Parigi il 3 luglio del 1856.

Il figlio Gustave Olivier, quartogenito, crebbe col mito della figura del padre che morì quando lui aveva appena cinque anni e decise pertanto di seguirne le orme. Fu generale di divisione, aiutante di campo di Napoleone III e senatore del Secondo impero francese.

 

 

 

 

 

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