Un direttore d’orchestra pugliese al Teatro dell’Opera di Boston

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Nel recente contributo sull’immigrazione dal centro salentino di Manduria verso gli Stati Uniti d’America, scaturito dalla consultazione dei registri degli immigranti o Passenger arrival Lists tenuti dal 1892 al 1924, ho segnalato, tra i personaggi illustri, l’allora noto musicista mandurino Oreste Sbavaglia (erroneamente registrato nelle liste di arrivo come Oreste Havaglia), che risultava giunto a Ellis Island – New York (per poi dirigersi, probabilmente, a Boston nel Massachusetts) nel 1911, a bordo della nave “Berlin”.

Sottolineo le parole “allora noto” per evidenziare che l’artista, nonostante la sua prematura scomparsa, ebbe particolare celebrità nel primo ventennio del secolo scorso, svolgendo la carriera direttoriale in vari teatri e fondazioni liriche italiane, europee ed americane. Egli, tuttavia, non sembra aver conservato oggi eguale fama, tant’è che risulta, quasi del tutto sconosciuto.

In effetti, nessuna citazione è presente nella letteratura locale quale, ad esempio, lo scritto di Giambattista Arnò intitolato “Manduria e Manduriani” (1) che resta il principale punto di riferimento per le notizie biografiche sui concittadini più famosi.

 

Identica assenza di notizie si deve registrare per la pregevole ricerca di Benedetto Fontana “Le famiglie di Manduria dal XV secolo al 1930 – Capostipiti, provenienza, uomini illustri” (2), la quale pure si sofferma sulla famiglia Sbavaglia, di cui attesta, con minuzia e ricchezza di particolari, l’origine albanese e la presenza in essa di preti, di un notaio e del più conosciuto patriota risorgimentale Giuseppe Sbavaglia (1829-1908), a cui è intitolata a Manduria una via.

Ovviamente, non si tratta di carenze, ma di mera assenza di notizie ampiamente giustificata dall’oblio in cui, nel tempo, è caduto il nome dell’artista.

Invece, scarne, ma preziose, informazioni sul suo conto ho rinvenuto, inizialmente, in uno studio del noto musicologo e musicista salentino Vito Raeli, dal titolo “Musicisti e cantanti  contemporanei e anime musicali salentine” (testo delle lezioni tenute per il III Corso di studi salentini, 16 gennaio 1958).

L’autore, che descrive lo Sbavaglia come “artista valente a torto dimenticato”, ci informa che, dopo essersi brillantemente diplomato a Napoli nel Conservatorio di S. Pietro a Maiella (all’epoca indiscusso polo di riferimento per gli studi musicali in tutto il Meridione) dove avrebbe avuto come maestri Luigi Nespolo in pianoforte, Paolo Serrao in contrappunto e Marco Enrico Bossi in organo, egli avrebbe intrapreso, sin da giovane, la carriera di direttore svolgendola con particolare intensità in vari teatri lirici italiani ed esteri, fino a trasferirsi nella capitale del Massachusetts, Boston, dal 1908 al 1914, per assumere la direzione del coro del teatro lirico locale e fondare una scuola corale annessa al teatro. (3)

Sempre l’autore testè citato ci informa che lo Sbavaglia dimorò, successivamente, anche a Bucarest, in Romania, dove allestì con successo varie stagioni liriche e che, proprio in quella città, avrebbe conosciuto e sposato un gentildonna dell’aristocrazia rumena, di cui non viene indicato il nome, alla quale sarebbe rimasto unito fino alla sua morte, avvenuta prematuramente.

Muovendo da questo punto di partenza, l’indagine si è, quindi, estesa attraverso il web, con un lungo e meticoloso lavoro di ricerca di riscontri alle notizie fornite dal Raeli.

E, fortunatamente,  questi non sono mancati.

Innanzitutto per quanto riguarda l’attività in Italia, ho rinvenuto alcuni cartelloni riguardanti spettacoli lirici che hanno visto impegnato il nostro concittadino. Trattasi di due manifesti del Teatro Civico “Fraschini” di Pavia, il primo relativo alla rappresentazione del Lohengrin di Richard Wagner, andato in scena il 27 Dicembre 1897, e, il secondo, a quella del Papà Martin opera semiseria di Antonio Cagnoni, andata in scena il 26 Gennaio 1898. (4)

Per entrambe le rappresentazioni Oreste Sbavaglia figura come maestro del coro e, probabilmente, in dette occasioni l’attività artistica del musicista sarà stata nella fase iniziale.

Seguono gli impegni in Sudamerica, e più precisamente una tourneé messicana  con avvio a Città del Messico, presso il Teatro Principal, dove il 12 Ottobre 1901, va in scena la “Boheme” di Ruggero Leoncavallo, con Arturo Bovi direttore d’orchestra ed il nostro Sbavaglia che figura nel cast degli artisti impegnati alla rappresentazione.

L’opera sarebbe stata poi rappresentata il 30 Novembre 1901 a Monterrey presso il Teatro Juarez. (5)

Teatro di BostonE’ anche documentata una tourneé in Brasile il 4 Agosto 1908 con la messa in scena, al Theatro Lyrico di Rio de Janeiro, dell’Aida di Giuseppe Verdi, da parte della Companhia Lyrica Italiana e sull’annuncio, contenuto nel giornale locale Correio da Manhà, Arturo Bovi figura come “Maestro director da orchestra” e Oreste Sbavaglia come “Maestro substituto”. Il successivo 6 Agosto viene rappresentato invece il Mefistofele di Arrigo Boito. (6)

Ancora più proficua è stata, l’indagine relativa all’attività svolta negli Stati Uniti d’America e, più precisamente, nella capitale del Massachusetts, presso il Boston Opera House, uno dei più importanti e lussuosi teatri lirici dell’epoca in America (inaugurato l’8 Novembre 1909 e, successivamente, caduto in disuso durante la Grande Depressione e demolito nel 1958), per il quale ho fortunatamente rinvenuto una monografia in lingua inglese a firma di tale Frank H. Jackson, datata 1909, che attesta puntualmente le notizie biografiche sopra trascritte. (7)

Il musicista è specificamente indicato nell’organico del Boston Opera Company come Chorus Master (maestro del coro), inoltre nella stessa monografia ho trovato anche una sua fotografia, accanto a quelle degli altri componenti della compagnia teatrale (è la prima a sinistra, della seconda fila in alto).

A conferma della intensa frequentazione della città americana da parte dell’artista mandurino, vi è traccia di uno dei suoi viaggi su una nave della linea Genova – Boston, via Napoli, Almeria ed Azzorre, come passeggero di “First Class” nell’autunno 1908.

Sul quotidiano francese “Le Figaro” del 9 Giugno 1914 è riportata, inoltre, la notizia di una trasferta parigina della Boston Opera Company (impresario Hery Russel)  per la messa in scena, in quello stesso giorno, presso il Teatro dell’Opera Comique de “La vie de bohème”, o più semplicemente “La Boheme”, la notissima opera in quattro atti, dei librettisti Giacosa e Illica, tratta da “La vie de bohème”, di Henri Murger, musica di Giacomo Puccini (rappresentata in italiano). Il direttore d’orchestra è il maestro Ettore Panizza, il maestro del coro è il nostro Oreste Sbavaglia. (8)

Infine, sempre a Parigi dal 25  Aprile al 30 Giugno 1914, presso il Theatre des Champs Elysées risulta allestita la Stagione Anglo-Americana della Grande Opera (Saison Anglo-Américaine de Grand-Opéra) a cura della Boston Opera Company e della Royal Opera Covent Garden di Londra, con (si legge) il “Choeurs de la Boston Opera Company dir. M. Oreste Sbavaglia”. (9)

Non egualmente fortunata è stata la ricerca relativa al Teatro dell’Opera di Bucarest, del quale lo Sbavaglia avrebbe accompagnato i primi momenti di vita. Il sito internet del teatro (Opera Nationala Bucuresti) è stato, infatti, avaro di notizie sul conto del nostro concittadino.

Invece, su una rara copia del bollettino ufficiale del Comune di Bucarest (Monitorul Comunei Bucuresti) del 26 Febbraio 1906, anno XXXI, n.8, ho rinvenuto, con molta fortuna, nella sezione degli annunci dell’Ufficio di Stato Civile (Officiul Starei Civile – Declaratiunile de Casatorie) pag. 112, al n.23, la pubblicazione del matrimonio tra Oreste Sbavaglia indicato in lingua rumena come “june, catolic, artist compositor, Milano” con  “d.na Sevastia Musceleanu, vaduva, ortodoxa”, ed è anche specificata la parrocchia di celebrazione delle nozze (“bis. enorie, Precupetii noi”).

Il mosaico si è pertanto completato con un’ultima tessera: il nome della nobildonna rumena sposata dall’artista! (10)

Le notizie appena riportate attestano, quindi, i meriti e la celebrità raggiunta da Oreste Sbavaglia tra i suoi contemporanei, tant’è che, nel citato studio del Raeli, egli viene descritto come musicista “dotato di intuito non comune e di bacchetta duttile, nonché di scaltrita conoscenza delle peculiari caratteristiche di ciascuna famiglia dello strumentale d’orchestra”.

Tutto ciò imporrebbe una sua riscoperta mediante nuovi studi e ricerche più accurate, magari iniziando dalla consultazione degli archivi del Conservatorio di S. Pietro a Maiella.

 

 

 

Note

1. Giambattista Arnò, “Manduria e manduriani”,  II edizione, Scuola Tipografica Antoniana Oria 1954.

2. Benedetto Fontana, “Le famiglie di Manduria dal XV secolo al 1930 – Capostipiti, provenienza, uomini illustri”, Manduria Centro Regionale Servizi Educativi e Culturali – CRSEC 2005.

3. Per le notizie riguardanti Oreste Sbaraglia cfr. Vito Raeli, “Musicisti e cantanti  contemporanei e anime musicali salentine” (testo delle lezioni tenute per III Corso di studi salentini, 16 gennaio 1958),  riprese da Silvia Mandurino in “Alceste Gerunda e la scuola leccese di canto” – Profili Salentini ,entrambi sul sito internet Emeroteca della Provincia di Brindisi.

4. Per i manifesti che attestano l’attività artistica di O.Sbavaglia in Italia, presso il Teatro Civico “Fraschini” di Pavia v.  ICCU Internet Culturale - Cataloghi e Collezioni Digitali delle Biblioteche Italiane, Fondo Marelli.

5. Le notizie sono tratte dal sito Internet “Sistema Bibliotecario Ticinese – Fondo Leoncavallo Locarno, che conserva le locandine relative alle opere rappresentate.

6. Le notizie sono riportate sul sito Internet del Correio de Manhà di Rio de Janeiro che pubblica i vecchi numeri del giornale.

7. Le immagini e le notizie relative alla attività artistica di O.Sbavaglia in America sono tratte da Frank H. Jackson “Monograph of the Boston Opera Company” Boston W.A.Butterfield 1909 c/o Wellesley College Library  sul sito Internet Archivi.

8. Il numero citato di “Le Figaro” è consultabile sul sito internet: http://gallica.bnf.fr.

9. La notizia è riportata dal testo “Le Theatre des Champs Elysées – Cronologie au quotidien o presque…” 1913, consultabile sul sito internet in lingua francese www.calameo.it.

10. Il Bollettino é consultabile sul sito Upload.wikimedia.org.

 

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