Nicola Pacifico, un mio avo nella storia del 1799

Categoria principale: Storia
Categoria: Biografie protagonisti del 1799
Creato Domenica, 21 Agosto 2016 15:14
Ultima modifica il Giovedì, 01 Settembre 2016 15:55
Pubblicato Domenica, 21 Agosto 2016 15:14
Scritto da Norma Pacifico
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Conoscere i miei antenati, ricostruire il mio albero genealogico , ritrovare volti, casomai solo sulla lapide di un cimitero, per me che non sono cresciuta nei luoghi d'origine della mia famiglia, è sempre stato un desiderio profondo.

Vivendo sul posto si può girare tra archivi di stato , cimiteri, chiese, archivi notarili e vescovili, attingere ai ricordi di parenti anziani e si può ricomporre il puzzle che per alcuni, andando a ritroso , si ferma, purtroppo , in un istituto dove venivano abbandonati neonati (anche legittimi) con un medaglione, un ciondolo, una moneta per poterli un giorno ritrovare.
Qualcuno allora fantastica su qualche origine nobiliare, un neonato abbandonato perché frutto di una relazione segreta o di un amore proibito....

Su queste fantasie speculano agenzie di ricerche genealogiche promettendo di ritrovare antenati e origini nobili facendo leva sulla vanità del cliente che, dopo aver fatto i soldi, si vuole rifare anche un passato prestigioso.

Accontentano tutti ....quelli che possono pagare.

Per ogni cognome si trova qualche conte, qualche marchese e pure lo stemma familiare , omonimie .... nessuna relazione sicura con quella famiglia. Ma con i soldi si fanno avverare i sogni ed ecco pronto il librone rivestito di pelle con le lettere impresse in oro che raccontano le imprese del Marchese Tal dei Tali o del Conte dei Semproni , da esibire in salotto quando vengono gli ospiti.

Per me scoprire il mio passato familiare è risalire gradino dopo gradino, ma alla luce della verità anche se poco gradevole.

 

Scoprire senza vergogna che un proprio avo è forse finito sulla forca , povero diavolo, con un'accusa ingiusta o vittima di prepotenza a cui ha cercato di opporsi, ma che sia la verità senza abbellimenti o finzioni. Questo ho sempre pensato .

Quanti poi sono convinti di discendere da un nobile e forse discendono da un valletto di famiglia, quanti pensano di discendere da un carbonaio e forse sono figli di una contessa ....
Poi un giorno sono arrivata a conoscere la vita di Nicola Pacifico e mi è sembrato un segno del destino.

Niccolò Maria Luigi Pacifico nacque a Napoli il 22 giugno 1734, quarto figlio di Orazio (1688 - 1743 ) e della marchesa Giovanna Bisogni .
Del padre, membro dell'Arcadia napoletana col nome di Criteo Chilonio , sappiamo che , nato nel 1688 , morì nel 1743 perchè i suoi amici scrissero e pubblicarono quell'anno in sua memoria un libretto di poesie e ne decantarono le virtù , la sapienza e la dedizione e la cura dei figli.

Il fratello maggiore Giuseppe avviò il piccolo Nicola alla carriera ecclesiatica grazie ad un legato testamentario di uno zio, Giovanni Antonio Pacifico .

Non solo studiò teologia e seguì le lezioni del seminario, ma seguì anche lezioni di geometria e filosofia alla Regia Università di Napoli. Divenne cultore di matematica, astronomia , storia naturale, e botanica su cui scrisse testi che non ci sono pervenuti.

Nonostante il prestigio di cui godeva negli ambiti intellettuali , non ebbe mai una cattedra universitaria.Aderì ad una loggia massonica ed entrò nell'Accademia reale di Scienze e Belle Lettere, fece parte dell'Accademia napoletana e andò a visitare i luoghi del terremoto in Calabria del 1783 su cui scrisse una relazione.

Opera di Orazio PacificoEntrò in amicizia con intellettuali liberali come Mario Pagano, Gaetano Filangeri e altri , aderendo di fatto a posizioni politiche costituzionaliste e repubblicane.

Aderì alla Repubblica Napoletana del 1799 che si creò sull'onda delle invasioni napoleoniche ed ebbe incarichi militari , nonostante l'età e la mole, di governo e culturali , ma l'attacco delle forze sanfediste spazzò questo periodo eroico e liberale della storia di Napoli.

Il cardinal Ruffo ,a capo delle truppe popolari , promise il salvacondotto per i patrioti, la possibilità di imbarcarsi per la Francia, ma il Re Ferdinando rinnegò la parola data .

Nicola fu arrestato con altri esponenti del governo e incatenati e con il collare di ferro al collo furono condotti in prigione. Ridotto allo stato laicale , il 20 agosto del 1799 nella piazza del Mercato di Napoli salì sulla forca insieme a tanti compagni e con Eleonora de Fonseca Pimentel, nobile animatrice intellettuale e politica di questo momento storico, alla quale non fu risparmiata la pena crudele e infamante dell'impiccagione destinata ad assassini e malfattori e fu l'ultima, costretta ad assistere all'agonia dei suoi amici.

Il popolino affollava la piazza quel pomeriggio d'agosto godendo dello spettacolo macabro dei giustiziati e divertendosi a vedere il supplizio di persone colte, importanti, ma distanti dalla loro mentalità e dal loro linguaggio.

'' A signora ' Onna Lionora
che cantava 'ncoppo o tiatro ( arringava )
mo' abballa 'miezzo o mercato .... ( dondola impiccata ).
Viva o Papa Santo
ch'ha mannato i cannuncini 
pe' caccià li Giacubini!
Viva a forca 'e Masto Dunato,
Sant'Antonio sia priato ! ''

A San Gennaro i napoletani non perdonavano di aver fatto subito il miracolo nel periodo della Rivoluzione, quasi come segno di approvazione verso il nuovo regime e lo sostituirono in quel periodo, per punizione, con Sant'Antonio.

Il corpo di Nicola Pacifico ebbe il privilegio di non essere lasciato al dileggio e allo scempio del popolino, ma fu tumulato subito nella Sala del Capitolo della  Chiesa del Carmine Maggiore, mentre donna Eleonora fu tenuta un giorno 'appesa' e poi sepolta in Santa Maria di Costantinopoli , una piccola congrega funeraria demolita da tempo con i tanti giustiziati anche successivamente della Rivoluzione Napoletana.

Io non so se Nicola Pacifico faccia parte dei miei antenati , molti nomi della sua famiglia appartengono anche alla mia , in particolare il mio bisnonno si chiamava Orazio come suo padre ....una coincidenza ?

Per me , conoscendo la sua storia, il suo impegno, il suo rigore, la sua passione civile , sarebbe un onore avere tra i miei avi una persona impiccata per motivi ideologici e politici .
E lui, che non ebbe figli, sarà contento di sapere che qualcuno lo ricorda con affetto e orgoglio dopo tanti anni da quei tragici eventi.