La chiesa cattolica e la crisi economica

Categoria principale: Libere riflessioni
Categoria: Libere riflessioni
Pubblicato Giovedì, 10 Novembre 2011 14:02
Scritto da Nicola Terracciano
Visite: 9944

Se ci si fa caso, si fanno appelli in tutte le direzioni, ci si rivolge per i sacrifici in tutte le direzioni, ma nessuno ha il coraggio a chiamare la più grande potenza economica delle penisola, la chiesa cattolica, a dare il suo doveroso contributo alla salvezza e al risanamento economici della nostra cara Repubblica libera e democratica, miracolo storico sognato e finalmente conquistato da  generosi e indimenticabili Testimoni e Martiri, dal Risorgimento alla Resistenza.
Sembra che i cattolici organizzati siano stranieri, quando invece si tratta di cittadini, che godono di ogni diritto, ma  che devono essere soggetti agli stessi obblighi di tutti gli altri.

Con le loro circa 26.000 parrocchie su 8.101 Comuni, le centinaia di vescovati, spesso illegittimi alla luce dello stesso concordato fascista del 1929, che ne prevedeva uno per provincia, le congregazioni maschili e femminili, i mille asili nido, le mille scuole elementari, medie superiori, le decine di sedi universitarie disseminate in ogni angolo d’Italia, i policlinici e le mille cliniche private, le mille iniziative assistenziali, per non parlare dei mille altri rivoli con cui succhiano denaro pubblico (come per la manutenzione e costruzione di loro edifici, per la costruzione di oratori e strutture sportive che ricevono contributi comunali, provinciali, regionali, oltre che nazionali, di comunità montane) i cattolici organizzati costituiscono la più grande potenza economica, che si è man mano sottratta ad ogni controllo e ha allentato man mano con privilegi il dovere della tassazione, così come hanno fatto volpinamente e machiavellicamente in altre epoche della storia d'Italia.

Così sono diventati possessori di un quarto delle proprietà immobiliari italiane (o forse più, non essendovi i riflettori costanti sulla ‘roba della chiesa cattolica’, come sulle notti di Berlusconi, così avremmo capito meglio l’Italia e la sua crisi), e cosi, ad esempio, con l’esenzione dell’ICI concessa dal machiavellico Berlusconi con la complicità del cosiddetto centro-sinistra pieno di infiltrati vaticani hanno sottratto e sottraggono ai Comuni fondi importanti di finanziamento, costringendo lo Stato ad indebitarsi ogni giorno di più.

Così, con i finanziamenti alla scuola privata, che in Italia è sempre al 99% cattolica, contro il dettato costituzionale, compiono altri saccheggi (per non parlare di altri aspetti giuridici intollerabili per il suo funzionamento, il reclutamento dei docenti, i privilegi dei docenti di religione cattolica in tutte le scuole pubbliche), con le cliniche e le mille attività assistenziali, hanno succhiato e succhiano e succhiano ogni giorno soldi pubblici ed hanno contribuito e contribuiscono a rendere grave la situazione economica.

Ma di questo nessuno parla, perché politici, sindacalisti, giornalisti, imprenditori, persone che contano e potrebbero parlare di cosiddetto centro-destra e di cosiddetto centro-sinistra sono soggetti al condizionamento antropologico, psicologico, economico, di potere, di clientela, di possibili voti di preti, frati, suore, vescovi e altri di questo mondo spesso storicamente nemico del vero progresso intellettuale, civile, economico di questa cara, tragica Italia.

E' una storia vecchia che comincia sostanzialmente nel quarto secolo dopo Cristo, come ha analiticamente descritto tra i tantissimi nel passato e nel presente in questi giorni il prof. Giovanni Filoramo, docente di storia del cristianesimo all'Università di Torino nel suo fondamentale, e da leggere anche in tutti i luoghi pubblici possibili, libro
'La croce e il potere. I cristiani da martiri a persecutori', Laterza editore, Bari-Roma, 2011, pp. 442.
Questa minoranza religiosa di origine orientale, da povera e perseguitata, divenne con l'appoggio interessato di alcuni colpevoli imperatori, in particolare Costantino a Teodosio, potente, ricca e persecutrice di eretici al suo interno, degli ebrei, dei testimoni e fedeli della grande e commovente e millenaria cultura e religiosità greco-latina, imponendo su tutto il mondo da esso ormai dominato nel corpo e nell’anima, politicamente ed economicamente, l’ombra nera e gelida, la bandiera scura dell’esclusivismo della verità e del proprio potere, del dogmatismo, del fanatismo, dell’intolleranza verso ogni altra fede, verso ogni altra via per giungere al divino, come era stata invece norma di fondo della storia dell’umanità per millenni fino al tragico, disumano IV secolo, e che solo con grandi lotte e immensi sacrifici si è recuperata nel mondo moderno, con la Riforma, le Rivoluzioni, l'affermazione dei principi di libertà e del pluralismo delle fedi, tutte legittime, se autentiche e veramente rispettose le une nei confronti delle altre e dei doveri della democrazia liberale.