Gli accordi internazionali della teocrazia islamica sciita
Se è vero che ogni composizione di conflitti con metodi pacifici, tipo quelli diplomatici, con accordi pubblici, sotto il costante controllo dell'informazione e della pubblica opinione,oltre che con i sistemi di verifica fissati dagli accordi stessi, è sempre preferibile a conflitti sanguinosi e pericolosi, occorre anche cogliere con realismo crudo i pericoli per la sicurezza dell'area mediorientale, del mondo, che l'accordo con la teocrazia islamica sciita iranica implica. Essa offende quotidianamente i principi di libertà ed i diritti umani come sono intesi a livello internazionale, punendo e incarcerando gli oppositori del regime degli ayatollah o costringendoli all'esilio, ma soprattutto è alleata, con grossi finanziamenti, di organizzazioni terroriste e di stati dittatoriali. I suoi nemici costanti non sono solo gli stessi islamici di fede opposta, sunnita, ma anzitutto il mondo occidentale moderno coi suoi valori, i suoi principi, e soprattutto il libero, democratico, moderno Stato di Israele, che non solo non riconosce, ma vuole ufficialmente distruggere. Si comprende allora la giustificata critica all'accordo di Israele, che vede l'Iran teocratico e dittatoriale a pochi chilometri dal suo territorio, che diventerà sempre più potente senza più le sanzioni e con il petrolio più liberamente commercializzato, concentrato a rafforzare il suo potere inquietante di minaccia e di appoggio al terrorismo, e che, solo a parole, si è impegnato a non dotarsi di armi nucleari, mentre tutti sanno che la sua industria militare da anni lavora in tal senso, anche con l'aiuto interessato della sempre inquietante Russia postcomunista. La vera sicurezza del mondo non può essere affidata alla furbizia, all'ipocrisia, alle garanzie di Stati, che nei fatti quotidiani smentiscono i valori di pace, di rispetto e collaborazione internazionale che dicono a parole e con documenti di voler rispettare e onorare. Troppi tragici esempi ha avuto la storia anche recente di accordi divenuti carta straccia per la natura dittatoriale ed infida di parte di quelli che li hanno firmati. Fa bene Israele, che ha conosciuto e conosce dolorosamente e quotidianamente il terrorismo e la minaccia del Medio Oriente islamico, a non fidarsi e a tenersi le mani libere per la sua difesa elementare di sopravvivenza nei confronti chi esplicitamente e con fatti concreti dichiara e opera coi suoi alleati (come Hezbollah) nell'ottica di volerla distruggere, con scenario intollerabile e inaccettabile di un altro Olocausto.
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