Cristoforo Grossi, medico e soldato della Repubblica del 1799

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Categoria: Biografie protagonisti del 1799
Creato Domenica, 05 Ottobre 2014 16:34
Ultima modifica il Domenica, 05 Ottobre 2014 16:36
Pubblicato Domenica, 05 Ottobre 2014 16:34
Scritto da Angelo Martino
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Ospedale degli Incurabili. S. Maria del PopoloCristoforo Grossi fu una giovane vittima della reazione borbonica dopo la caduta della Repubblica Napoletana del 1799. Studente di medicina,  fu giustiziato in Piazza Mercato il 1° febbraio 1800.

Figlio di Antonio e Caterina Caputi, era nato il 28 maggio 1771, trascorrendo l’infanzia e l’adolescenza a Lagonegro prima di recarsi a Napoli presso uno zio vice Rettore dell’Ospedale degli Incurabili per perfezionare gli studi letterari e di medicina.

Durante i mesi della Repubblica Napoletana si arruolò nel Battaglione Sacro della Repubblica composto da studenti di medicina, ossia dagli allievi di Bagno del Collegio Medico degli Incurabili

Vincenzo Cuoco nel suo "Saggio Storico" lo ha ricordato tra giovani  martiri della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia repubblicana da consacrare alla futura memoria.

“Sarà un giorno oggetto d’ ammirazione per la posterità l’ardore che i nostri Medici avevano sviluppato per la buona causa. I giovani Medici del grande Ospedale degli Incurabili formarono il battaglione sacro della nostra Repubblica”. Di Cristoforo Grossi conosciamo solo che egli fu fatto prigioniero dalle truppe sanfediste e brigantesche quando esse assaltarono l’Ospedale degli Incurabili, trucidando alcuni patrioti e facendone prigionieri altri.

Cristoforo Grossi fu condannato a morte per aver combattuto “ contro le armi del Re” il 27 gennaio 1800. Con lui fu condannato anche il siciliano Gaspare Pucci, praticante di medicina presso lo stesso ospedale nel quale era stato sorpreso con le armi in pugno e arrestato.

La sentenza di condanna, spedita dalla Giunta di Stato al re Ferdinando e alla regina Carolina, condannava Grossi e Pucci a morire sulla forca colla confisca dei beni. A Cristoforo Crossi fu tolta la vita il 1° febbraio in Piazza Mercato e il suo cadavere sepolto nella Chiesa del Carmine Maggiore “ nello storico e monumentale tempio dove, sotto l’arco, come disse il poeta, era stato sepolto Corradino”.