Quando Maria Carolina d’Austria,“rediviva Poppea”, divenne regina del bordello di S. Camillo

Categoria principale: Storia
Categoria: Biografie protagonisti del 1799
Creato Sabato, 23 Agosto 2014 17:30
Ultima modifica il Martedì, 02 Settembre 2014 16:56
Pubblicato Sabato, 23 Agosto 2014 17:30
Scritto da Angelo Martino
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Maria Carolina d'AustriaAlcuni blog riportano la notizia della vittoria della duchessa di San Clemente su Maria Carolina d'Austria, in relazione alla famosa scommessa tra la sovrana, moglie di Ferdinando IV di borbone,  e la duchessa su chi avesse guadagnato di più in una nottata nel postribolo di San Camillo a Napoli.

Secondo quanto riportato dagli storici che hanno approfondito la vicenda, in realtà la scommessa fu vinta dalla moglie del despota borbone.

Angelo Solmi  nel suo lavoro biografico su Lady Hamilton, riporta testualmente la vittoria di Maria Carolina per diciotto ducati contro i quattordici ducati guadagnati dalla duchessa di San Clemente.

La notizia trova conferma anche nel testo di Leda Melluso, la cui fonte storica è la ricerca di Angelo Solmi. La Melluso riporta la confessione della “rediviva Poppea”  all’amante dell’ammiraglio Horatio Nelson , Lady Hamilton, moglie dell’ambasciatore inglese Hamilton William nel Regno delle Due Sicilie:

“Era una giornata grigia di tanto tempo fa, una di quelle in cui non succede mai niente di niente. Ore pigre, lenti tutte uguali: le solite visite degli adulatori, sempre le stesse chiacchiere. Fu allora che, per sfuggire alla noia, feci una scommessa con la duchessa. Donna di spirito, la San Clemente accettò. Abbiamo indossato abiti sgargianti e siamo andate in vicolo San Camillo, in un bordello […]

E’ successo quello che accade di solito in un bordello. Io in una stanza, la duchessa in un’altra. I miei clienti uscivano raggianti e consigliavano a quelli in attesa di scegliere me. Che soddisfazione. Ho guadagnato diciotto ducati e la mia amica solo quattordici. Ho vinto la scommessa naturalmente.”

Ripercorrendo la vicenda storica, Camillo Albanese racconta che tutto ebbe inizio da una conversazione che la regina ebbe con le sue amiche, la duchessa di San Marco e la duchessa di San Clemente. Discutevano con competenza della licenziosità del postribolo di San Camillo. Tale posto era stato in passato una locanda, adibita a bisca ove il nobile Camillo perse ogni suo avere. Dal 28 ottobre 1572 iniziò la conversione del nobile e il luogo diventò convento dei padri cappuccini, ma nel XVIII secolo era degenerato in un bordello per gente di alto lignaggio che  pagavano in proporzione alla bellezza ed alle capacità amatorie delle dame che si offrivano.

Maria Carolina d’Austria fu sollecitata nella sua vanità da quella discussione e decise di lanciare una scommessa alla duchessa di San Clemente.

Scrive testualmente Camillo Abanese : “La sera, travestite alla maniera goffa e barocca delle prostitute, (maniche a prosciutto, guanti che salivano fino al gomito e calze di seta nera), avvolte in un ampio mantello, salirono su di una carrozza e si diressero nel luogo stabilito. Tutto il resto accadde nel riserbo di un talamo ben custodito da seriche cortine pendenti da un rozzo baldacchino.”

Riguardo alla scommessa anche Albanese conferma che “il titolo” andò alla regina, che quella notte fu anche regina del postribolo di San Camillo, portando con sé non solo il guadagno di 18 ducati, ma anche un anello con diamanti, trofeo della scommessa vinta per le sue note abilità amatorie di cui già si mostrava spesso e volentieri molto fiera.

Rediviva Poppea,tribade impura

d'imbecille tiranno empia consorte (…)

Sono questi  alcuni versi di un’invettiva attribuita ad Eleonora de Fonseca Pimentel, in cui, senza mezzi termini,  sfidò Maria Carolina, vera ispiratrice della politica reazionaria contro i Giacobini della cui carcerazione alla Vicaria fu  l'artefice silenziosa, coadiuvata da una rete di spie cui nulla sfuggiva.

 

Bibliografia
Angelo Solmi- Lady Hamilton- Rusconi- 1982
Leda Melluso- L’amante inglese- Piemme 2011
Camillo Albanese- Storie della città di Napoli- Newton Compton- 2006