Picerno 1799. Le 17 donne cadute nell’eroica difesa della Repubblica
Furono ben 70 i patrioti morti a Picerno nella difesa della Repubblica solo il 10 maggio 1799. Il famoso storico meridionalista Giustino Fortunato, seguendo i registri parrocchiali del paese lucano, è riuscito ad elencare i nomi dei settanti caduti repubblicani, pubblicando nel 1882 "I morti di Picerno- 10 marzo 1799" e nel 1889, centenario della Repubblica Napoletana, "Il 1799 in Basilicata". La popolazione di Picerno aveva entusiasticamente festeggiato l’avvento della Repubblica, ed eroica fu la difesa degli ideali di libertà e di uguaglianza repubblicani, al punto che, nel corso della difesa della Repubblica il 10 maggio 1799, finite le munizioni, mancando il piombo, furono fuse le canne di organo delle chiese, i piombi delle finestre, gli utensili domestici, gli strumenti di farmacia. Sacerdoti, vecchi, giovani continuarono a combattere fino all’ultimo e in tale resistenza ”parecchie donne, vestite come uomini, combatterono a fianco de’ mariti e de’ fratelli, ingannando il nemico meno dalle mutate vesti che per valore”. Di tali 17 donne, cadute insieme ad altri 53 patrioti il 10 maggio 1799 nella difesa della Repubblica, ne ricordiamo i nomi: Dominica Bove, Lavinia Caivano, Angela Cappiello, Laura Capece, Rosa Cataldo, Virgitta Coletta, Angela D’antonio, Caterina Decanio, Maria Gioiosa, Giuseppa Pasquale, Angela Rossillo, Dominica Rossiello, Carmela Potenza, Rosa Potenza, Rosa Sapienza, Dominica Tarullo, Rosa Vazza. Già Pietro Colletta aveva ricordato che sulle mura di Picerno combatterono numerose donne, battendosi a fianco di mariti e fratelli, ma Giustino Fortunato ne ha ricordato i nomi di ognuna insieme agli altri patrioti, di cui, in cima alla lista, ritroviamo Nicola Caivano, lapidato in chiesa mentre alzava la croce di Cristo in faccia ai briganti di Sciarpa. Giustino Fortunato ha infine sottolinato che “ la storia del Regno di Napoli si chiude con la tragedia del 1799, donde nasce nuovo ordine di tempo e di cose” , ossia la democrazia repubblicana con i suoi grandi valori di libertà e uguaglianza.
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