Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Num. 7 - 26 febbrajo 1799

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QUINTODI' 5. VENTOSO ANNO VII. DELLA LIBERTA';

 

I. DELLA REPUBBLICA NAPOLETANA UNA, INDIVISIBILE

(SABATO 23. FEBBRAJO 1799)

 

Num. 7

 

Alle notizie generali intorno al Dipartimenti della nostra Repubblica date già ne' precedenti fogli non abbiamo da aggiungere che alcuni particolari avvenimenti seguiti in talune Comuni.

 

Il Pronio, il quale si dà il titolo di Capitan Generale, pubblicando averlo ottenuto dal già Presidente dell'Aquila, tratta senza sevizie i Patrioti suoi prigionieri, e non vieta ad essi lo scrivere. Di fatti si son quì ricevute varie lettere di que' Patrioti con insinuazione, o spontanea, o suggerita che l'istesso Pronio potrebbe servir di mezzo ad arrestare i Rivoltosi di quelle parti, e calmare quel Dipartimento.

 

Annunciammo che i Chietini si eran chiusi, e fortificati; sappiam di più ch'era loro riuscito con soccorso ricevuto da Pescara di battere un grosso corpo di rivoltosi.

 

Nella Puglia lo stesso a un di presso ha fatto la Città di Bari: quei Cittadini dopo essersi democratizzati, si sono chiusi, han trasportati i Cannoni del Castello su le mura, si sono i più facoltosi tassati a pagare le giornate ai lavorieri della campagna, cui quello stato di difesa impediva l'uscire, e così si sono conservati forti, ed immuni da ogni disturbo.

 

Ci vien comunicato il seguente articolo sopra altre Comuni.

 

«A Troia alcuni faziosi tentarono di abbattere l'Albero della Libertà. Un tal Giuseppe Petrucci, autore del tumulto, ne ha pagata però la principal pena. Per ischivarla chiamò egli per complici quel Prelato Cittadino Francone, e Gaetano de Colellis, dimorante in Napoli, e Michele Poppa, ambi ottimi Cittadini: ma il Popolo, conoscendo la loro innocenza, sfogò tutto il suo sdegno contro il vero reo; ed attaccatolo nudo ad un palo lo fucilò. Consimile sorte incontrarono due suoi complici Francesco Buono e Luigi d'Amato. Alcuni tumulti in Manfredonia sono stati sedati per lo pacifico Ministero di quell'Arcivescovo, fratello dei Vescovo di Troja. Poteva la scena divenir tragica in S. Severo, ma fu riparata in tempo dal superior numero de' buoni Cittadini. Al Vasto è stata più sanguinaria, e vi son rimaste vittime il cittadin Tambelli, e 'l Cittadino Paolo Codagnone, già per più tempo carcerati sotto il passato dispotismo. Tutto però speriamo in breve calmato col rinforzo che i buoni Cittadini avranno ricevuto a quest'ora dalle Truppe Francesi partite per colà scortate altresì da buon numero di Patrioti».

 

Intanto il nostro Governo a calmare tali interni disturbi, ha pubblicato al Popoli il seguente energico Proclama.

 

Agli Abitanti ne'Dipartimenti della Repubblica

Napoletana.

 

La Nazionale indipendenza è la sorgente della gloria e della felicità de' popoli: essa forma il carattere, anima il coraggio, sviluppa l'ingegno, rende l'uomo uguale a se stesso, degno de' suoi destini. La Tirannia ha cospirato per molti secoli contra l'umanità: accompagnata dalla ferocia, e dalla ignoranza ha incatenato a' suoi piedi le nazioni tutte dell'Universo; ed i popoli della Terra sembravan fatti per servire al capriccio di pochi tiranni. I Forti dell'Occidente hanno infranto il soglio del più potente de' Monarchi: indarno la tirannia si è confederata contro il Genio della libertà; cadde il primo de' Capeti, e la sua caduta scosse da i loro cardini i troni tutti de' Re.

 

Era ben giusto, Cittadini e fratelli, che l'Italia un dì maestra, emula oggi nelle arti e nelle scienze della Grande Nazione, fosse la prima ad imitare il suo esempio; ma lacera e smunta aveva bisogno della destra invitta de' Franchi per islanciarsi nella carriera della libertà. Noi siamo liberi ma l'abbattuta tirannia si agita ancora in segreto fra Noi: arma il braccio del vile, illude la ragione del debole, eccita il furore di pochi facinorosi, che la colpa aveva separato per sempre dal resto degli uomini. Temendo che la voce della verità non richiamasse alla ragione gli uomini traviati, ed isolasse il delitto, cerca di tagliare ogni corrispondenza tra Noi, ed i nostri Dipartimenti affinché i popoli ignari della nostra rigenerazione, e trascinati dalle loro antiche abitudini cedano, facilmente alle voci della mensogna, ed alle inquiete agitazioni di un fallace timore. Ma se la sola speranza di una rimota libertà aveva infiammato il petto de' bravi Napoletani, se tra le catene rugginose della servitù l'uomo libero ardì mirare con fermo ciglio il tiranno, e farlo impallidire sul suo trono, quale speranza può oggi restare al despota conculcato, or che il tricolorato vessillo sventola sulle nostre mura, e la Messalina del Nord ha liberato questo suolo della sua infame presenza?

 

I servi de' Re si lusingano che i Turchi ed i Russi verranno ad incatenare di nuovo gli uomini liberi della Sicilia rigenerata; spargono che una Squadra Inglese cangerà ben presto in un teatro di morte queste ridenti contrade, e che la libertà appena nata resterà sepolta dalle sue ruine. Se l'Aquila nera ha segnato un momento di tregua col Turco, essa ha calcolato solamente i suoi interessi, e solo si occupa ad incitare i Greci contro i loro oppressori per farli servire alla sua ambizione; ed isvellere facilmente dall'Europa la luna ottomana. Se una Squadra Inglese infesta ancora i nostri mari, essa non ha altro scopo che di rapire al nostro tiranno fuggitivo i tesori, di cui vi ha spogliato, ed i preziosi monumenti dell'Antichità, che forrnavano il maggiore ornamento di queste nostre contrade.

I Tiranni non sentono le leggi dell'amicizia; la politica de' Re non conosce altro oggetto che la loro ambizione; i titoli più sacri della natura si fan servire a' capricci del dispotismo.

Ma vengano pure le Nordiche squadre ad infestar le nostre contrade: l'uomo libero desidera il momento glorioso di far mordere la terra a' satelliti del Nord. Un pugno di schiavi qual trionfo può mai sperare in un luogo difeso da trentamila Francesi, e sostenuto dalla energia di un Popolo nato di fresco alla libertà? Già le squadre Repubblicane si avvanzano su i lidi dell'Adriatico, già le legioni Napoletane si uniscono a' Vincitori di Europa, ed una nobile gara anima i cuori delle due Nazioni. Chi sarà l'audace che ardirà misurarsi con Noi? I nostri nemici hanno già soddisfatta interamente la loro cupidigia: voi li vedrete abbandonar ben presto i nostri mari per godere il frutto delle loro rapine, e noi abbandonati alla nostra povertà gitteremo le solide basi della nostra futura grandezza.

 

Popoli de' Dipartimenti, siete voi soli, che fate sospirare la Patria rigenerata, mentre vi vede ancora divisi dal suo seno, e tinti dal sangue fraterno versato da voi alla voce de' satelliti della tirannia, che vi travolgono per più facilmente distruggervi. Più non vegga la libertà che ci avviva, il penoso contrasto di popoli che si ostinano a raddoppiare le loro catene, e di altri poi che si elevano alla grandezza de' loro destini. Fine una volta alle particolari vendette. Entrate tutti nella stessa famiglia, e l'occhio della Patria vi vegga tutti suoi figli, e tutti fratelli, ed amici. La Repubblica non è il patrimonio di pochi; Ella è il retaggio di tutti. Padri di famiglia, teneri sposi, Cittadini d'ogni età, d'ogni professione unitevi a' Rappresentanti del Popolo: quella che si tratta, è la causa vostra. Non v'isolate dal Governo, non cedete alle Istigazioni de' perfidi. Fermi ciascuno al vostro posto, aspettate le leggi rigeneratrici. La vostra unione, ed il vostro dignitoso contegno imporranno rispetto, e timore a' Tiranni e le loro sanguinarie speranze finiranno nel momento stesso, in cui vi vedranno fissar l'occhio contento sulle tavole de' vostri dritti, benedirle, e giurare in faccia al Cielo, che si rallegra di quest'opera sua, di difenderle, o di morire.

 

Laubert = Jullien. Seg. Gen.

 

Altro proclama in data de' 2. Ventoso è stato emanato dal Comitato Militare per mettere in attività la Marina Contiene in sostanza che Volendosi organizzare la Marina con un nuovo sistema; e dovendosi prima di tutto esplorare la volontà de' Cittadini delle diverse classi addette alla medesima, giacche è un gran bene per la Repubblica il minorare quanto sia possibile il numero de 'malcontenti, s'invitano tutti fra il termine di due giorni a contare dalla data di domani ad esprimere in iscritto se vogliano o nò continuare il servigio. Ed essendo l'intenzione del Governo che tutti si rendano utili per quella strada per cui si erano incamminati, vuole altresì che chiunque occupasse altra carica estranea al mestiere debba abbandonarla ora che il Comitato Militare gl'invita ad essere attivi nel ramo di Marina. Nella nuova organizzazione da proclamarsi sarà stabilito per idea principale, che gli ascensi, e le ricompense saranno più solleciti, e più profuse nel ramo de' Cittadini addetti all'attività della navigazione.

 

Sono uscite anche le seguenti leggi per la direzione delle nostre poste.

 

Il Governo Provvisorio sul rapporto della Commissione per l'organizzazione delle Poste nazionali, esaminato, ed approvato dal Comitato dell'Interno, all'oggetto di assicurare il più esatto servizio delle Provincie, che vanno ad organizzarsi in Dipartimenti, decreta:

 

1. Sarà inviato dall'Amministrazione delle suddette Poste un impiegato superiore ne 'principali Officj delle Poste di ciascuna Provincia. Gl'impiegati Superiori nelle rispettive Provincie saranno nominati dall'Amministratore Generale, previo invito, che farà alle Municipalità de' luoghi, ove sono stabiliti i principali Officj delle Poste, per destinare uomini onesti, ed abili; i quali verranno approvati dal Comitato Interno, e la loro commissione autorizzata dal Governo Provvisorio.

 

II. Questo impiego invierà un rapporto della situazione de'detti Officj, co' rispettivi incarichi tanto attivi che passivi; riceverà le istanze contra gli esercenti officiali; si assicurerà se il travaglio, e le di loro operazioni siano esatte, e se i detti Qfficj sieno suscettibili di migliorazione.

 

III. Esaminerà se i Maestri di Posta tengano il numero de 'cavalli , necessari alle di loro Poste.

 

IV. Sarà obbligato di fare un rapporto dello stato dei conti di ciascun debitore dell'Offlcio generale.

 

V. Esaminerà se convenga meglio per gl'interessi della Repubblíca di dare in affitto le Poste, o farle correre in amministrazione.

 

VI. Noni potrà cambiar alcun impiegato, senza l'approvazione, o ordine superiore.

 

VII. Non potrà cambiare in minima parte l'attuale stato di regi­stro esistente negli Officj delle Provincie di corrispondenza coll' Offi­cio generale di Napoli; bensì sarà tenuto di far osservare le antiche leggi, e stabilimenti.

 

VIII. Invigilerà perché sul momento sia ripresa la corrispondenza negli Offici, ove sia stata interrotta.

 

IX. Le Municipalità si presteranno alle dimande dell'impiegato, che potrà fare per assicurare, rianimare, ed esaminare questa parte di servizio interessante.

 

X. Non potrà ritornare che dopo l'ordine del Superiore. Napoli 29. Piovoso Anno 7. Repubblicano (17. Febbrajo 1799. v. s.) Baffi PreNidente = Di Gennaro. Ciaja Gius. Segr. Veduto ed ordinato dal Governo Provvisorio. Laubert Presidente.

 

CHAMPIONNET.

 

Il Governo Provvisorio sul rapporto della Commissione per l'organizzazione delle Poste Nazionali esaminato, ed approvato dal Comífato dell'Interno, all'oggetto di organizzare il ricapito delle lettere, e de 'plichi nell'Officio delle Poste Nazionali di Napoli, decreta:

 

Sez. I. Spedizione delle lettere.

 

I. La spedizione delle lettere si farà per Provincia. I Ripartimenti sono Bari, e suo cammino, la Calabria Littorale, la Calabria Medirranea, Basilicata, Foggia, Lucera, e Campobasso, gli Abruzzi, e Sora, Lecce, e Taranto.

 

II. Ogni Ripartimento avrà un'Offiziale anziano, che soprantederà al travaglio, alla perfetta unione delle lettere, ed alla chiusura della valigia.

 

III. Il Cassiere, ed un' ispettore soprantenderà al buon ordine della spedizione di tutto le Provincie. Essi saran responsabili delle mancanze di ciascuna spedizione.

 

IV Il Cassiere, e l'Ispettore terranno i registri delle spedizioni, che si fanno per le Provincie, e del loro importo.

 

V. La spedizione delle lettere, e de' plichi pe' Paesi esteri continuerà a farsi nell'Qfficina dell'affrancatura. Il Cassiere, e uno stimabile Qffiziale delle Poste saranno i Capi di questa importante Qfficina. Essi saran responsabili della perfezione di tale spedizione, e terranno i convenienti registri per la loro contabilità.

 

VI. Si stabilirà un'Officina per ricevere in consegna le lettere, che debbono partire. Essa sarà composta di tre persone, e destinate a ricevere le lettere, come sopra, ed a tenerne un registro di ricevuta.

 

VII. Terminata la chiusura delle valige all'ora della spedizione, l'Ispettore o il Cassiere dovrà consegnarle a' Corrieri, ed inviarle. Terranno registro del numero delle valige così spedite.

 

VIII. Il Capo del Servizio delle Poste Nazionali farà un Regolamento di Polizia per la subordinazione degli Impiegati di ogni Officina.

 

Sez. II. Arrivo de' Corrieri.

 

I. All'arrivo d'ogni Corriere l'apertura delle valige si farà in presenza dell'Amministratore, dell'Ispettore, e del Cassiere, almeno di uno de' tre.

 

II. Essi chiameranno quanti Uffiziali saran necessarj all'esatto svaligiamento.

 

III. Essi accudiranno alla consegna delle lettere da farsi alle varie Dispense; e dopo essersi assicurati della buona ripartizione, prenderanno cautela da ogni Dispensa del carico rispettivo.

 

IV. Tutte le lettere consegnate verranno unite nell'Officina stabilita nell' Art. 6: La medesima sarà incaricata della recezione, e distribuzione di tutte le consegne.

 

Sez. III. Distribuzione delle lettere.

 

I. Una sola, e medesima Officina è incaricata di tutta la distribuzione delle lettere, che giungono tanto dall'interno dello Stato, quanto da' Paesi Esteri.

 

II. Le lettere si classificheranno per doppio ordine alfabetico, e senza distinzione di gradi.

 

III. Questa officina or mentovata sarà diretta da un Capo intelligente sopravvigilato da un'Ispettore, i quali si divideranno tra loro tutto il travaglio, ed assicureranno una buona distribuzione.

 

IV. Non sarà più lecito esporre al pubblico le liste delle lettere esistenti, essendo questo un metodo, che viola il segreto, e compromette le persone, e le proprietà.

 

V. Il Capo della distribuzione nominerà un Cassiere per ricevere il prodotto di tutta la dispensazione; ed il Cassiere avrà la libertà di nominare de' Cassieri particolari, che saran necessarj per la conveniente ripartizione.

 

VI. Il Cassiere generale della distribuzione sarà egli solo responsabile al Cassier Generale del prodotto delle lettere.

 

VII. L'ispettore della distribuzione invigilerà, perché il Capo della distribuzione, ed il Cassiere della medesima adempiano con fedeltà le lor funzioni. Egli visiterà la loro Cassa, e il loro registro quando vorrà e ne renderà conto all'Amministratore.

 

VIII. Il Cassiere riceverà l'esatto nella cassa generale sempre all'ordine del Capo dell'Amministrazione.

 

Sez. IV. Disposizioni generali.

 

I Procacci continueranno il loro corso, secondo il solito, e secondo le antiche leggi, che dovranno tuttavia eseguirsi.

 

Il Porto, e l'affrancatura delle lettere, e de'plichi si esigerà provvisoriamente, secondo l'ultima tariffa, e si osserverà l'ultimo solito, riguardo all'esazione, non rifiutando le polize.

 

Il prezzo per le poste de'Cavalli sarà il medesimo, che quello dell'antica Tariffa finora osservato.

 

1 soldi degli Impiegati della Posta si seguiranno provvisoriamente a pagare nel modo praticato finora.

 

Napoli 29. Piovoso Anno 7. Repubblicano (17. Febbrajo 1799. v.s.).

 

Baffi Presid. = Di Gennaro = Ved., ed ord. dal Gover. Provvis.

Laubert Presidente = Julien Seg. gen. CHAMPIONNET.

 

Con altro simil ordine il Comitato Militare, considerando, che la revisione de' conti delle Casse militari de' Reggimenti ed altri Corpi aboliti di Truppe dell'antico Regime richiede discussione esatta e matura, a 24. Piovoso (12. Febbrajo 1799. v. s.) è venuto a stabilire una commessione per la revisione de' conti delle casse militari di 13. sogetti.

 

Questa commessione dovrà eleggere dal suo seno un Presidente ed un Segretario: quest'ultimo dovrà ricevere tutte le carte attinenti alle Casse militari finora consegnate al Burò della Contabilità arretratti e ne firmerà una ricevuta al Cittadino Annibale Giordano. E riguardo allo Casse militari non consegnate, l'istesso Segretario ne firmerà ricevo alle persone che gliene faranno la Consegna.

 

Il Presidente dividerà tra i membri il travaglio della revisione de' conti, affinché ciascuno ne prepari la materia: e la liquidazione di ciascun conto deve farsi in unione di tutt' i membri: ed a quest'ogetto è munita la Commessione delle necessarie facoltà.

 

Dippiù è incaricata di far introitare nella Tesoreria della Repubblica tutte le somme, che provenissero dalle casse militari; come ancora gli argenti delle Cappelle degli ex‑Reggimenti, i danari di deposito, e tutte le somme provenienti dai fondi di Economia di questi Reggimenti: la consegna del danaro si farà al Commessario della Tesoreria Nazionale Antonio Piatti, che darà i ricevi per la giustificazione de' conti. Sono nominati Leon. Tixon ex‑Seg. dell'Intendenza Presidente Fil. Casini ex‑Alf. di Reg. R. Italiano Segretario Carlo Jauch ex‑Capo del Reg. Esteri, Pomp. Morelli ex‑Capitano dei Reggim. R. Italiano, Cl. Arezzo ex‑Ten. Coll. del Reg. P. Leopoldo, Ott. Spinelli ex‑Ten. Coll. dello stato magg. Mich. Carascosa ex‑Magg. dello stato magg., Dom. Vinale ex‑Cap. del Reg. Fanteria Borbone, Fr. Sales ex‑Cap. del Reg R. Italiano, L. Egianiz ex‑Magg. del Reg. 2. Abruzzo, Seb. Velasco ex‑l. Ten. del Reg. Rossiglione, Fil. Spinosa ex‑l. Ten. del Reg. Tararagona, Pasqu. Torrenti ex‑Uffiziale dell'Intendenza, ed impiegato in Segretaria di Guerra.

 

L'altra legge si è emanata riguardante l'arteglieria, e forteficazione del nostro Cratere.

 

Art. I. L'Artiglieria, ed il Corpo de' Cannonieri verranno messi subito in attività.

 

II. I Reggimenti di Artiglieria organizzati sotto l'antico Regime verranno riformati, i Cannonieri si distribuiranno in quattro sorte di servizio, cioè 1. servizio attivo di terra: 2. di costa: 3. servizio attivo di piazza: 4. servizio di riposo. Si prenderà cura nella distribuzione de' Cannonieri per lo servizio attivo di costa de' Cannonieri littorali, e si determinerà il grado di perfezione, del quale la lor organizzazione sarà capace.

 

III. Gli Uffiziali seguiranno la stessa divisione de' Cannonieri nell'esercizio de' loro impieghi rispettivi.

 

IV. Sarà incaricata della direzione, ed organizzazione dell'Artiglieria una commissione di trè Uffiziali. Questa commissione comunicherà col Comitato Militare sulle proviste, sulle costruzioni, sulla riscossione de' fondi, e sulle spese fatte, o da farsi per l'Arsenale dell'Artiglieria, comprendendovi la Barena: avrà questa commissione la facoltà di scegliere tra i bassi Uffiziali quelli, ch'essa crederà più atti ad esercitar gl'impieghi loro affidati, impegnandosi scemare Il loro numero il più che potrà.

 

V. Le compre, le vendite, i contratti, finalmente tutto ciò, che può dipendere dalle facoltà di sopra indicate, saranno sempre munite della firma de' tre Uffiziali membri della commissione, i quali riceveranno gli assegnamenti, e gli emolumenti dovuti allo zelo, all'energia, e probità, ch'essi mostreranno nell'esercizio delle rispettive foro funzioni.

 

VI. I Cannonieri di costa saranno organizzati per ora nel solo Cratere di Napoli, comprese tutte le coste da Massa fino a Miseno.

 

VII. La difesa di tutte le batterie marittime viene provvisoriamente affidata agli abitanti dei paese, ove queste si troveranno costruite. Questa confidenza nell'energia de' Cittadini del Cratere è l'attestato il più prezioso, che il Governo lor possa dare del loro Patriottismo.

 

VIII. In Massa, Sorrento, Vico, Castellammare di Stabia, Torre dell'Annunziata, Bosco reale, Bosco Trecase, Bosco dell'Annunziata, l'Oratorio, Torre del Greco, Portici, Granatiello, S. Gio. a Teduccio, Pozzuoli, e in Miseno, la leva militare rimarrà in tutto il suo vigore, e tutt' i Cittadini da 16. anni fino a 50. formeranno una requisizione marittima, per la difesa delle loro famiglie, e della loro libertà.

 

IX. Le Municipalità de' luoghi divisati sceglieranno della massa de' Cittadini atti al maneggio delle armi i più robusti, i più energici, e i più capaci di quell'entusiasmo, che loro deve inspirare il glorioso incarico di difender la Patria. Si eguaglierà il loro numero a quello de' pezzi di artiglieria, che compongono la batteria situata in ciascun luogo, impiegando otto Individui per ciascun pezzo d'artiglieria.

 

X. Le batterie del Castello di Baja, oltre la guarnigione, che vi formeranno le forze distaccate dell'armata di terra, saranno servite dagli antichi Cannonieri.

 

XI. Gli Abitanti di Bacola faranno il servizio nella batteria di Miseno, e la batteria di Ferdinando, che da oggi innanzi prenderà il nome di batteria CHAMPIONNET, sarà servita da quelli di Pozzuoli, che guarderanno ancora le batterie della sua dipendenza. I Cannonieri nazionali di Pozzuoli destinati al servizio della batteria CHAMPIONNHT, dovranno nondimeno essere istruiti in Pozzuoli stesso della manovra dei Cannone; dovendo l'esercizio a palle esser fatto nella batteria, al servizio della quale sono destinati.

 

XII. Il semplice vestiario de' Cannonieri Nazionali sarà a carico de' proprietarj, e 'l prezzo sarà regolato da una giusta tariffa stabilita dalla Municipalità. Il vestiario sarà per tutti un uniforme, del quale darà il modello Il Comitato Militare.

XIII. In ogni batteria vi sarà per ogni pezzo d'Artiglieria un Cannoniere Antico, ed un' Aiutante, o primo sergente, che avrà il comando della batteria, e sarà responsabile de' magazzini e sarà obbligato a tenerli esercitati. Il loro mensuale, ed i prè saranno fissati dal Burò generale di Guerra, che avrà l'incarico di farli assoldare.

 

XIV. Il mattino, e '1 dopo mezzodì de' giorni festivi verranno soltanto impiegati ad esercitare i Cannonieri Nazionali nel Servizio dell'artiglieria. Tutta la loro istruzione consisterà in maneggiare con destrezza, puntare con esattezza, montare, e smontare di tutte le maniere il pezzo d'Artiglieria sul suo affusto; e per insegnar loro a puntare, dopo essersi data un'istruzione teoretica, debbono esercitarsi a tirare a palla al bersaglio in mare.

 

XV. Si costruirà in Miseno, e sulla sua vetta senza indugio una batteria, che non dovrà essere meno di ventidue piedi, né più di venticinque, e questa dovrà essere al di sopra del livello dell'acqua. Sarà quest'armata di sei pezzi di artiglieria da 34., se sono Cannoni di piazza, e da 33. se sono cannoni di marina. Saranno questi montati sopra affusti di costa, e si avrà cura di piantarli in maniera da dominare il più che sia possibile.

 

XVI. Il Comandante della batteria manterrà una vedetta con un cannocchiale sulla sommità del Monte Miseno, e terrà un registro de' segnali per poter aver corrispondenza co' Comandanti delle batterie di Baja, Pozzuoli ec.

 

XVII. Sulla costa tra Massa, e '1 Piano di Sorrento, si sceglierà altresì un luogo per la costruzione di una batteria di sei pezzi di Cannone montati su i loro affusti di costa: questi pezzi di Cannone dovranno essere da 24. se sono di piazza, e da 33. se sono di marina; procurando di dare loro la stessa elevazione, ed un dominio tanto esteso, quanto quello fissato per la batteria di Miseno.

 

XVIII. Per la batteria nel Castello dell'Ovo si eseguirà il progetto proposto dal Comitato Militare, dando al terrapieno del suo bastione un'elevazione, che non sia meno di 22. piedi a livello del mare, e si farà altrettanto per la batteria del Molo, terrapienandone il Suolo.

 

Sarà continuato.

 

Con legge de' 30. piovoso, ed in punto pubblicata è stabilita una Commissione di polizia composta di un Commessario del governo, di cinque Membri, e di un Segretario dinanzi alla quale siano dedotti que' disordini, che possano meritare sino a sei mesi di Carcere, o l'esilio dal Territorio della Repubb. Sono nominati Nic. Carlomagno Commiss. del Governo P.Melchiorre, Mich. Perri, Giov. Castellano, Dom. Bianchi, Tom. Rubirio Giudici della Commissione, M. Barzelli Seg.

 

Si è creata inoltre un'alta commissione militare inappellabile, la quale deve conoscere e giudicare tutt' i delitti, che riguardano l'insurrezione e lesa sovranità del popolo. E' composta altresì da un capo, col titolo di Commissario del Governo, sette Giudici, ed un Segretario. Tutta la fiducia della Nazione e del Governo deve riposare sul Commissario, quindi tal incarico è affidato con applauso universale al fortissimo, integerrimo uomo Vincenzo Lupo, noto nel foro per la sua dottrina, ed uno degli illustri martiri del passato dispotismo. Sono gli altri nominati Giac. Dragonetti, Nic. Giannotti, Agam. Spanò, Raff. Manzi, Giov. Manthonè, G. Pigliacelli, On. Colace Giudici della Commissione, Gius. Celentano Seg.

 

Nello Scavo rinnovato di Pompei si è ritrovata fra le altre cose preziose una medaglia di Galba nel cui esergo si leggono le parole LIBERTAS.

 

Son giunte jeri tre polacche da Messina piene di Uffiziali, e marinaj delle nostre marine. S'ignorano finora le notizie che hanno portate.

 

Con notizia pervenuta da Ancona ci si assicura esser colà giunto i I Vascello Francese il Generoso, ilquale si era battuto con tre Vascelli Russi, e n'era riuscito vincitore. Da lui si è saputo, che le truppe francesi non mancano di provisioni in Corfù, e sono bastantemente forti per non temer un insulto per parte de' Russi. ‑ Favorevoli sono anche le notizie di Malta. Dopo l'ultima sortita di quella guarnigione i nemici non ardiscono più mostrarsi.

 

Noi daremo nel foglio venturo il quadro delle notizie Estere necessario a premettersi per l'intelligenza di quelle che ora accadono, e che l'abbondanza delle materie non ci ha dato luogo ad inserire in questo.

 

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