Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

"Storie e leggende napoletane". Il maggio dei monumenti ispirato a Benedetto Croce

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La Società Napoletana di Storia Patria, l’Istituto Italiano per gli Studi Storici, la Biblioteca Nazionale, l’Accademia Pontaniana e la Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti - in occasione di Maggio dei Monumenti 2014 ispirato a Storie e leggende napoletane di Benedetto Croce - hanno promosso e curato percorsi espositivi, visite guidate, conferenze tenute da illustri studiosi dell’opera crociana, con letture di testi affidati ad attori di teatro.

 

La Società Napoletana di Storia Patria ospita nella sua sede al Maschio Angioino due esposizioni dal 3 al 31 maggio aperte solo nei fine settimana: sabato 10.00-18.00,domenica 10.00-13.00

Cinque conferenze di studiosi con Reading di attori di teatro e pubblicazione sul proprio sito di tutti gli articoli e le memorie di Benedetto Croce in “Archivio Storico per le Province  Napoletane”.

 

CONFERENZE:

Itinerari crociani fra le voci di Napoli dal Medioevo al Barocco.

Nella sua lunga e intensa attività di studioso Benedetto Croce ha dedicato non poche energie alla sistemazione storica di numerosi aspetti della vita culturale napoletana, illuminando episodi poco noti, talvolta  in precedenza sottovalutati, o considerando in una nuova prospettiva testi e autori già conosciuti.

 

La Società Napoletana di Storia Patria e la Fondazione Premio Napoli, con una serie di incontri, a cura di Gabriele Frasca e Nicola De Blasi,  che si svolgeranno nel mese di maggio presso il Castel Nuovo (Maschio Angioino) nella sede della Società Napoletana di Storia Patria, da un lato rendono omaggio al lavoro di Croce napoletanista, dall'altro intendono offrire spunti di riflessione sulla straordinaria varietà della storia culturale cittadina.

Grazie alla guida di alcuni saggi di Benedetto Croce, negli incontri delle prossime settimane sarà possibile avvicinarsi a luoghi e momenti storici della città, che di volta in volta offriranno la possibilità di riscoprire le suggestioni di voci che nei secoli hanno arricchito in modi diversi la realtà quotidiana e la vita culturale di una metropoli sempre coinvolgente.

Proprio all'ascolto di alcune delle tante voci di Napoli saranno infatti dedicati tutti gli incontri, che, dopo un breve riferimento a tratti pregnanti delle diverse opere considerate, porteranno al centro dell'attenzione direttamente i testi, restituiti nell'occasione alle suggestioni sonore del racconto.

Il fascino dello spettacolo dal vivo, attraverso la voce degli interpreti, conferirà dunque la giusta dimensione comunicativa a opere che permetteranno al pubblico di lasciarsi conquistare da voci che provengono dalla storia ma possono anche raccontare qualcosa del presente.

Programma:

Venerdì 2 maggio alle 16.30

La voce della novella. La Napoli di Boccaccio

ne discutono Giancarlo Alfano e Nicola De Blasi

Giovanna Giuliani legge la novella di Andreuccio da Perugia (Decameron II 5)

 

Venerdì 9 maggio alle 16.30

La voce del cunto. La Napoli di Basile

ne discutono Giancarlo Alfano e Nicola De Blasi

Enzo Moscato legge il racconto di Cagliuso (Lo cunto de li cunti II 4)

 

Venerdì 16 maggio alle 16.30

La voce del teatro. La Napoli di Tirso de Molina

ne discutono Gennaro Carillo e Gabriele Frasca

Sonia Bergamasco legge estratti da El Burlador de Sevilla

 

Giovedì 22 maggio alle 16.30

La voce della leggenda. La Napoli di Colapesce

ne discutono Gennaro Carillo e Stefano De Matteis

Tonino Taiuti legge la sua versione della storia di Colapesce

 

Venerdì 30 maggio alle 16.30

La voce della predica. La Napoli di Lubrano

ne discutono Gennaro Carillo e Gabriele Frasca

Enzo Moscato legge Il Forte dei crepacuori nell’Inferno

 

MOSTRE:

Le amorose indagini di storia municipale.

 

La Società Napoletana di Storia Patria da Bartolomeo Capasso a Benedetto Croce.

A cura di Nadia Barrella e Antonella Venezia.

 

La mostra rappresenta un percorso nella storia della più importante società storica del Mezzogiorno d’Italia, nata nel 1875 per consentire la riscoperta dei luoghi dove si formarono il giovane Benedetto Croce e gli “uomini della vecchia Napoli”, che stabilirono quel legame sentimentale con il passato da Croce ritenuto “condizione storica di ogni vero avanzamento civile”.

 

 

Sarà possibile accedere a sale normalmente non visitabili della sede della Società Napoletana di Storia Patria al Maschio Angioino, conoscere la storia e le caratteristiche dei principali fondi librari e archivistici, nonché prendere visione di alcuni esemplari del ricco patrimonio iconografico.

 

 

Attraverso le parole di Bartolommeo Capasso, Benedetto Croce e Salvatore Di Giacomo e di altri grandi protagonisti del milieu culturale della Società, si potrà comprendere come si è “costruita” la storia di Napoli in un luogo esplicitamente individuato quale rete intellettuale idonea a coniugare la “nazione napoletana” e la “nazione italiana”.

 

In una sorta di viaggio all’interno della Società, i visitatori andranno alla scoperta dei cosiddetti padri fondatori di questa antica istituzione, presentati attraverso foto, sculture, racconti e citazioni.

Il percorso si articolerà in diverse sezioni dedicate alle prime pubblicazioni periodiche e monografiche, al patrimonio di libri, documenti ed opere d’arte acquisito negli anni.

Qui il gruppo dei “sette valentuomini” (Riccardo Carafa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, Michelangelo Schipa e Vittorio Spinazzola) fondò “Napoli nobilissima”, la rivista destinata a“raccogliere quanto s’adatti a metter su un’opera sulla storia topografica e artistica della città di Napoli”, a riassumere “pel gran pubblico gli speciali lavori degli eruditi”, da completare “con ricerche e studi affatto nostri”, ad elaborare proposte per la conservazione, il rispetto e il miglioramento del “nostro patrimonio antico, disseminato per le vie della città, ma non amorosamente sorvegliato, non coltivato mai”.

 

Da questo clima culturale nasceranno le “Storie e leggende” crociane.

 

 

La Veduta di Chiaia dalla parte di Ponente.

Un’incisione all’acquaforte realizzata da Antoine Cardon, presenta la villa, dopo l’inaugurazione dell’11 luglio 1781, con i due edifici con terrazzi posti all’ingresso (demoliti nel 1872) e con il celebre gruppo scultoreo del “Toro Farnese” collocato nel viale principale nel 1791 su di un alto basamento marmoreo al posto del gruppo di stucco di Giuseppe Sammartino raffigurante la Sirena Partenope (il Toro fu poi trasferito nel 1826 al Real Museo Borbonico, l'attuale Museo Archeologico Nazionale di Napoli). Ferdinando IV di Borbone era riuscito infatti, dopo lunghe e controverse trattative diplomatiche con papa Pio VI, a portare a Napoli la sezione di sculture classiche della collezione Farnese, ereditata dalla nonna Elisabetta Farnese.

 

Alcuni disegni e gouaches di Sette e Ottocento, a firma di vari autori, documentano le variazioni della villa dichiarata “Sito Reale”.

Il progetto vanvitelliano fu varie volte cambiato (1807-1834). Un primo ampliamento, tra il 1807 e il 1815, vede la realizzazione di viali flessuosi e boschetti decorati da fontane, statue e due tempietti secondo lo stile del giardino romantico all’inglese. Il secondo, avvenuto nel 1834, riguarderà il prolungamento della passeggiata fino alla Torretta.

 

Dopo il 1860, in epoca postunitaria la villa da “Passeggio Reale” viene prima chiamata “Nazionale” e aperta a tutti e poi “Municipale”. Tra il 1872 e il 1883 furono eseguiti vari interventi al suo interno – come la costruzione della Cassa Armonica o della Stazione Zoologica Anton Dohrn - e lungo il litorale con la realizzazione di via Caracciolo.

Questa parte della storia viene in parte documentata attraverso la raccolta di più di cinquanta fotografie, alcune da attribuire al fotografo tedesco Giorgio Sommer, di cui vengono esposti alcuni esemplari.

 

L’argomento di questo progetto espositivo dialoga a distanza, con materiali e opere diversi, con l’altra mostra documentaria ospitata presso la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III”.

Nella sede della Società Napoletana di Storia Patria nel Maschio Angioino, le mostre saranno aperte dal 3 al 31 maggio  solo nei fine settimana: sabato 10.00-18.00,domenica 10.00-13.00.

 

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