Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Illuminismo e Romanticismo in Europa e in Italia

Condividi

Se l’Illuminismo sembra essere un tipico movimento intellettuale progressista, non dobbiamo credere che il Romanticismo sia necessariamente il contrario.

L’illuminismo nasce e si sviluppa per opera di intellettuali europei della fine del ‘700 in funzione del riconoscimento oggettivo, politico dello status di classe generale ed egemone della borghesia europea.

La genericità dello slogan rivoluzionario  caratteristico della Rivoluzione francese, libertà, uguaglianza e fraternità, non è a caso. Questi tre valori così generici e vaghi servono ad aggregare il consenso intorno ad una borghesia che, altrimenti, farebbe fatica ad ottenerlo.

Una volta che, però, la spinta ideologica e rivoluzionaria della borghesia francese si è esaurita, ad esempio l’Italia e la Germania, o meglio, gli intellettuali borghesi di questi due Paesi, scoprono si di aver contribuito all’affermazione della borghesia, ma di quella francese.

Di qui,  nei confronti dell’Illuminismo , più che una delusione, una revisione di certi atteggiamenti critici ed ideologici che passa attraverso un ventaglio di posizioni diversificate: il Romanticismo.

Se in Francia per parecchi intellettuali borghesi (Chateaubriand o in Savoia De Maistre) il nuovo ricompattamento intorno al Romanticismo  significa il ritorno all’Ancien Regime , alla tradizione legittimistica cattolica e l’accettazione quasi entusiastica della Restaurazione metternichiana, in Germania, ma soprattutto in Italia, il Romanticismo assume dimensioni e sviluppi del tutto diversi e progressivi.

In Italia il Romanticismo diviene un correttivo dell’Illuminismo.

I valori antifeudali ed antiaristocratici, utilitaristici, della Rivoluzione francese non vengono perduti, anzi rafforzati dalla scoperta romantica del popolo nella sua dimensione originaria e nazionale.

Ed è proprio il clima della Restaurazione metternichiana  che rende  sempre attuali in Italia quei valori eversivi della Rivoluzione francese corretti  da un ritrovato spirito nazionale e quindi  antiaustriaco della nostra intellettualità  borghese.

Nell’Italia della Restaurazione lo spirito rivoluzionario borghese della Rivoluzione francese diviene patrimonio del movimento nazionale borghese antiaustriaco.

La borghesia italiana comincia ad acquisire  i tratti di una vera e propria borghesia proprio nel momento in cui rivendica la propria identità nazionale contro l’Austria nel periodo della Restaurazione metternichiana.

Un passo decisivo verso la ricerca di uno status ricapitolativo della situazione della borghesia italiana nel periodo del Romanticismo è dato dai “ Promessi Sposi “ di A. Manzoni.

Nel romanzo storico di Manzoni troviamo i tratti distintivi dell’Illuminismo e del Romanticismo italiano: ricerca di un nuovo “rivoluzionario“ linguaggio che sfocia nell’introduzione della lingua dell’uso contro l’accademismo linguistico, conseguente individuazione di un nuovo pubblico  in senso lato borghese, formazione di un’opinione pubblica italiana che nella coincidenza della novità linguistica  con i contenuti storico - nazionali (rifiuto istintivo dell’occupazione spagnola dell’Italia del ‘600, protagonismo sociale dei così detti “umili“, realismo) più facilmente e per la prima volta  trova se stessa.

 

Statistiche

Utenti registrati
137
Articoli
3179
Web Links
6
Visite agli articoli
15319421

(La registrazione degli utenti è riservata solo ai redattori) Visitatori on line

Abbiamo 405 visitatori e nessun utente online