Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Il Ponte Brigata Ebraica

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PESARO. Questa foto è stata scattata nel maggio 1957 in un primo pomeriggio con sole e leggera foschia. Ritrae un ponte romano sull'antica via Flaminia, che ai tempi dell'impero era l'unico collegamento fra la città e il Nord dell'Italia.

Ristrutturato nel medioevo rispettando l'originaria concezione architettonica,  il 2 settembre 1944 fu minato dai genieri tedeschi per proteggere la ritirata delle divisioni di Kesselring  verso la Romagna.

Le cariche esplosero, ma l'arcata resistette. Qui lo vediamo tredici anni dopo, sgombrato dalle macerie Il ponte per lungo tempo rimase così come si vede, fortemente danneggiato, ma percorribile, sia pure per i soli pedoni.

E' una costruzione del I sec. d.C. in pietra e laterizio. La curiosità sta nel fatto che duecento metri più a valle, a circa un km dalla foce, fu inaugurato negli anni 30 un altro ponte sulla strada statale 16 Adriatica, che nelle intenzioni del regime doveva sostituirsi totalmente al vecchio ponte dell'epoca romana, considerato obsoleto e insufficiente.

 

Ebbene il curioso sta nel fatto che non solo il ponte Vecchio di Pesaro, ma anche il suo coetaneo ponte di Tiberio a Rimini, furono danneggiati, ma non crollarono, mentre a Pesaro quello moderno, più a valle, risultò completamente distrutto e fu ricostruito poi da una brigata di genieri al servizio degli inglesi detta Brigata Ebraica.

Tre anni fa, per questa ragione, gli fu attribuito il nome di "Ponte Brigata Ebraica" nel corso di una solenne cerimonia alla quale parteciparono le autorità locali e rappresentanti del governo d'Israele e della Comunità Ebraica Nazionale.

 

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